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9 marzo

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I QUARANTA MARTIRI DI SEBASTE, icona del XIII sec.
I QUARANTA MARTIRI DI SEBASTE, icona del XIII sec.

I quaranta martiri di Sebaste (+320)

Oggi in molte chiese d'oriente ricorre la memoria dei quaranta martiri di Sebaste, che il Martirologio Romano ricorda il 10 marzo e la chiesa armena il sabato dopo la metà della quaresima. La dodicesima legione dell'esercito romano era accampata agli inizi del IV secolo nella cittadina armena di Sebaste. Di fronte all'ordine dell'imperatore Licinio, il quale aveva comandato a tutti i militi romani di offrire sacrifici agli dei, quaranta soldati opposero un fermo rifiuto, a motivo della loro fede cristiana. Immediatamente processati, essi furono condannati a morire di freddo, dopo esser stati lasciati completamente nudi su di un lago gelato dal rigore dell'inverno. La vicenda dei quaranta martiri di Sebaste fu presto narrata e proposta come esempio di testimonianza comunitaria resa a Cristo fino al dono della vita. Nell'iconografia tradizionale si sottolinea l'aiuto reciproco che i quaranta martiri si prestarono gli uni agli altri di fronte alla morte ormai certa.
Secondo la tradizione, fu Emmelia, madre di Basilio di Cesarea, a far costruire la prima chiesa dedicata alla loro memoria, che si estese rapidamente a tutte le chiese cristiane.


TRACCE DI LETTURA

Quand'ebbero udito la sentenza, si levarono con gioia sino all'ultimo indumento, e corsero verso la morte che li attendeva nel lago gelato, esortandosi l'un l'altro come per la condivisione d'un bottino: «Non è di abiti comuni che ci siamo spogliati, bensì dell'uomo vecchio, quello che si corrompe nei piaceri illusori.
Ti ringraziamo, Signore, perché con queste vesti abbiamo deposto il peccato. Eravamo stati rivestiti a causa del serpente, ora siamo spogliati a motivo di Cristo. Cosa daremo in cambio al Signore che per primo si è spogliato per noi? Rude è l'inverno, ma com'è dolce il paradiso! Doloroso il gelo, ma com'è piacevole la consolazione! Sopportiamolo un poco, e sarà il seno di Abramo a riscaldarci».
(Basilio di Cesarea, Omelia 19)


PREGHIERA

David esclamava profeticamente nei salmi:
«Siamo passati per il fuoco e per l'acqua,
poi ci hai tratti fuori al refrigerio».
Voi, martiri di Cristo,
con le opere stesse avete adempiuto questa parola:
siete passati per il fuoco e per l'acqua,
e siete entrati nel regno dei cieli.
Intercedete dunque, o quaranta lottatori,
perché ci sia donata la grande misericordia.


LETTURE BIBLICHE
Eb 12,1-10; Mt 20,1-16


04 09 caterina
CATERINA DE' VIGRI, dipinto su tela.
Caterina de' Vigri, da Bologna
(1413-1463)
monaca

Caterina è una figura spirituale emblematica del periodo rinascimentale. Nasce a Bologna l'8 settembre 1413, figlia di Giovanni de' Vigri dottore in legge al servizio di Nicolò III d'Este. Come consuetudine dell'epoca, Caterina a nove anni viene mandata alla corte estenese di Ferrara, come dama di compagnia di Margherita, figlia di Nicolò; quì viene cresciuta ed educata apprendendo le varie arti, la musica, la poesia, la miniatura. Nel 1426, forse stanca e delusa dalla vicissitudini della vita di corte, lascia gli Estensi per unirsi a un gruppo di donne animate dal desiderio di vivere radicalmente il vangelo nella vita comune e nella preghiera. Inizialmente orientate verso la regola di Agostino, esse però non professarono mai nessuna regola fino a quando presero la forma di piccolo nucleo francescano desideroso di vivere la regola primitiva di santa Chiara. Caterina professò la regola di Chiara nel 1432, nell'erigendo Monastero del Corpus Domini che papa Eugenio IV approverà con Bolla papale nel 1435.
Donna di profonda vita interiore, pittrice e musicista, letterata e scrittrice, Caterina fu per lungo tempo maestra delle novizie e proprio per loro sentì il dovere di mettere per iscritto i frutti della propria esperienza di fede, per aiutarle ad affrontare la lotta spirituale. Nei suoi scritti trapela la sapiente compaginazione di tutto ciò che Caterina ha ricevuto: conoscenza del mondo e dei suoi problemi, devotio moderna, insegnamenti della tradizione monastica e spiritualità francescana; ogni cosa è letta alla luce di quella che per la santa bolognese è l'arma principale della lotta spirituale: la familiarità con le Scritture.
Scelta nel 1456 come madre badessa per la fondazione di un nuovo Monastero a Bologna, Caterina fece ritorno nella città in cui era nata, dove visse gli ultimi sette anni di vita guidando le sorelle alla conoscenza dell'umiltà e della misericordia divine. Il suo corpo è conservato e venerato incorrotto nel santuario del Corpus Domini, adiacente all'omonimo monastero.


TRACCE DI LETTURA

Quando Dio per la sua clemenza si degnava di far visita alla mia mente, subito me ne accorgevo per questo segno infallibile e verace: cioè che egli era preceduto dalla santa aurora della sua umiltà la quale, entrando in me, immediatamente mi faceva abbassare il capo interiore ed esteriore, al punto che mi pareva d'esser la radice principale di tutte le colpe passate, presenti e future. E così, giudicandosi la mia mente cagione di qualunque difetto avesse riscontrato nelle sue vicine, io conservavo vero amore e dilezione nei loro riguardi. E allora sopraggiungeva il radiante sole e il fuoco cocente, il Cristo, e con l'umiltà ricevuta la mia anima si riposava in pace senza bisogno d'altro mezzo, tanto da poter dire:
«O alta nullità, il tuo agire è tanto forte
che apri tutte le porte ed entri all'infinito».
(Caterina da Bologna, Le sette armi spirituali )


PREGHIERA

Dio nostro Padre,
donaci la sapienza d'amore
che illuminò santa Caterina da Bologna,
sposa fedele del tuo Figlio;
fa' che portando ogni giorno la nostra croce
sperimentiamo i benefici della resurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
Ct 8,6-7 (oppure 2Cor 4,6-10.16-18); Lc 10,38-42


LE CHIESE RICORDANO...

ARMENI:
Amēnawag (+ 1335), neomartire

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Francesca Romana (+ 1440), religiosa (calendario romano)

COPTI ED ETIOPICI (30 amšīr/yakkātit):
Ritrovamento della testa di Giovanni il Battista (452) (Chiesa copta)

LUTERANI:
Bruno di Querfurt (+ 1009), vescovo in Polonia

MARONITI:
I 40 martiri di Sebaste

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
I 40 martiri di Sebaste

SIRO-ORIENTALI:
I 40 martiri di Sebaste