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14 luglio

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NERSĒS DI LAMBRON, miniatura armena del 1643
NERSĒS DI LAMBRON, miniatura armena del 1643

Nersēs di Lambron (1152/1153-1198)
pastore e testimone di ecumenismo

La chiesa armena ricorda in questi giorni Nersēs di lambron, arcivescovo di Tarso.
Battezzato con il nome di Smbat, egli fu votato dai suoi genitori alla vita monastica fin dall'infanzia. Affidato sedicenne alle cure del prozio Nersēs Šnorhali, catholicos della chiesa armena, Nersēs fu ordinato presbitero e si recò ad apprendere la tradizione monastica sulla montagna Nera. Giovanissimo, nel 1175 venne ordinato vescovo dal nuovo catholicos Grigor Tlay.
Coinvolto a più riprese nelle questioni riguardanti l'unione tra la chiesa armena e quella greca, separate fin dai tempi del concilio di Calcedonia, Nersēs scrisse testi mirabili per spingere la propria chiesa ad aprirsi al dialogo e a riformare le proprie consuetudini.
Nominato arcivescovo di Tarso nel 1180, egli rimase fedele alla propria ricerca monastica pur continuando a esercitare attivamente e con grande intelligenza il ministero pastorale a cui era chiamato.
La sua apertura al dialogo e la sua passione per l'unità delle chiese, in nome del primato della carità, gli costeranno anni di calunnie e di umiliazioni, ma egli non verrà mai meno nei suoi propositi, neppure quando si troverà a urtare contro la chiusura del clero greco di Costantinopoli, insensibile ai suoi appelli nonostante la stima e l'ammirazione che egli nutriva per la chiesa bizantina.
Nersēs morì il 14 luglio del 1198, ed è dottore della chiesa armena.


TRACCE DI LETTURA

Fratelli, cerchiamo di avere i medesimi sentimenti e i medesimi pensieri. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi consideri gli altri migliori di se stesso; preferite essere vinti piuttosto che vincitori, essere vittime piuttosto che oppressori, poiché abbiamo a che fare con amici e non siamo in guerra con dei nemici. Scrive l'Apostolo in proposito: «Perché non lasciarvi piuttosto privare ed essere maggiormente angustiati?». Pertanto, è con Paolo e non con un uomo da nulla che noi siamo in accordo quando con le nostre privazioni e la nostra umiltà consolidiamo la carità ... Se amiamo e questa è la nostra misura, la carità sarà la nostra parte; se sono il rancore e l'odio, ci attendono rancore e odio.
(Nersēs di Lambron, Discorso sinodale)


PREGHIERA

O santi che ci avete trasmesso la fede,
sul modello del vero amore dei santi apostoli
prese in voi sussistenza
sgorgando come una fonte
lo Spirito dei doni,
sorgente inesauribile.
Venite, adoriamo la luce inesauribile!


LETTURE BIBLICHE

1Cor 12,4-11; Mt 7,6-12


camillodlCamillo de Lellis (1550-1614)
presbitero

Nel 1614 muore Camillo de Lellis, fondatore della Compagnia dei Servi degli infermi (Camilliani).
Camillo era nato nel 1550 a Bucchianico, nei pressi di Chieti, da una famiglia nobile; seguendo la tradizione paterna si era arruolato nell'esercito di Venezia prima e poi della Spagna, e conduceva una vita fortemente dissoluta. Nel 1582, tuttavia, ferito e ricoverato in ospedale, rimase sconvolto dal raccapricciante servizio prestato ai feriti, e iniziò a maturare l'idea di consacrare tutta la propria vita alla creazione di una compagnia di uomini i quali servissero i malati non per denaro, ma mossi soltanto dall'amore del Signore. Nel 1586 papa Sisto V approvò la creazione del nuovo ordine religioso.
Solo nel 1593 Camillo accettò l'ordinazione presbiterale, e malgrado i dissensi interni alla Congregazione, che lo costringeranno a rinunciare alla carica di ministro generale, egli continuò a servire con amore gli infermi fino all'ultimo giorno della sua vita.


TRACCE DI LETTURA

Camillo, quando ancora era libero da voti nell'ospedale di San Giacomo, si doleva di vedere che giunti gli agonizzanti nelle loro ultime agonie, erano abbandonati dai sacerdoti senza prestargli il debito aiuto che si conveniva in quell'ultimo loro affanno. Onde egli, per dar qualche rimedio a tanti mali, gli venne questo pensiero: che a tali inconvenienti non si sarebbe potuto rimediare in modo migliore che istituendo una congregazione di uomini pii e da bene, i quali avrebbero avuto per compito di aiutare e servire quei poveretti, non per denaro ma volontariamente e per amore d'Iddio.
(Dalla Vita di Camillo de Lellis)


PREGHIERA

Signore, tu hai fatto dono a san Camillo
di una sorprendente carità verso gli infermi:
infondi in noi lo Spirito del tuo amore,
e quando ti avremo servito nei nostri fratelli,
nell'ora della dipartita da questo mondo
potremo incamminarci verso di te nella pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE

Tb 12,6-13; Lc 10,25-37


nikodh10Nicodemo Aghiorita (1749-1809)
monaco

Nel 1809 muore Nicodemo Aghiorita, monaco ed editore delle più importanti collezioni di spiritualità patristica dell'oriente cristiano.
Nicola Kalliboutzes, questo il suo nome di battesimo, era nato nel 1749 sull'isola di Naxos. A ventisei anni si recò al monte Athos per farsi monaco presso il monastero di Dionysiou. Iniziava così il suo itinerario monastico, che saprà compaginare in armonia la tradizione esicasta con lo studio e la divulgazione delle opere dei padri.
Uomo di grande preghiera, dotato per di più di una memoria eccezionale e di una grande apertura alla sapienza cristiana sia d'oriente che d'occidente, Nicodemo riuscì a dare all'esicasmo, incentrato sulla pratica della preghiera di Gesù, un solido radicamento biblico e patristico; nel contempo, seppe trasmettere in modo vitale il messaggio dei padri in opere che rimangono ancor oggi il riferimento fondamentale per la vita spirituale di ogni cristiano ortodosso, come la celebre Filocalia redatta su invito di Macario di Corinto. Ciò gli fu possibile per la sua personale esperienza di Dio nella solitudine e nella preghiera, e per l'appassionata ricerca nelle tradizioni del passato, comprese quelle d'occidente come gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola. Nicodemo seppe fare di tali tradizioni un messaggio vivo e autentico da trasmettere all'intera comunità ecclesiale per vivificarla.
L'Aghiorita visse gran parte della sua vita in piccoli kellia della Santa Montagna, che costituivano l'ambiente ideale per la sua duplice attività di studio e di preghiera.


TRACCE DI LETTURA

L'insegnamento del Signore dice: «Il regno di Dio è dentro di voi» (Lc 17,21); purifica dunque prima l'interno della coppa e allora sarà puro anche l'esterno!
Ma qui comincio a gemere, infatti i libri che trattano la scienza di questa attività realmente atta a purificare, a illuminare e a portare alla piena maturità cristiana, ecco che per l'antichità, la rarità e, lasciami dire, per non essere mai stati dati alle stampe, sono pressoché scomparsi; e se mai sono rimasti, essendo rosi dalle tarme e tutti rovinati, è come se non esistessero.
C'è dunque il pericolo che questa dolcissima attività venga meno del tutto, e che in seguito a questo si spenga e si oscuri la grazia. Mancando quest'ultima, però, per quanto uno lotti secondo le sue possibilità, tuttavia non coglierà alcun frutto. Ecco dunque raccolti quei testi che ci guidano con scienza alla purezza del cuore, alla sobrietà dell'intelletto, al ravvivarsi della grazia che è in noi. Questo libro propone in tutte le maniere ciò che è perfetto: la cosa più opportuna è ormai prendere tra le mani l'invito al banchetto della Sapienza, per chiamare tutti, con alto proclama, al convito di questo libro spirituale: Venite, tutti voi partecipi della vocazione cristiana, monaci e laici insieme, voi che avete trovato il regno di Dio che è dentro di voi e il tesoro nascosto nel campo del cuore, ovvero il dolce Cristo Gesù!
(Nicodemo Aghiorita, Proemio alla Filocalia).


PREGHIERA

Come un grande iniziato della vita virtuosa
e come maestro teoforo della pietà:
così la chiesa ortodossa ti ha riconosciuto;
tu, infatti, hai rivelato il carisma ricevuto dal cielo
con i tuoi scritti ispirati.
Con gioia a te noi inneggiamo, padre Nicodemo
!


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
John Keble (+ 1833), presbitero, appartenente al Movimento di Oxford, poeta

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Camillo de Lellis, presbitero (calendario romano e ambrosiano)
Teodoro (+ 306), martire (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (7 abīb/ḥamlē):
Šhenuda il Grande di Atripe (V sec.), capo degli eremiti (Chiesa copto-ortodossa)
Lino (I sec.), papa di Roma (Chiesa copto-cattolica)
Visita della Trinità ad Abramo (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Karolina Utriainen (+ 1929), predicatrice laica in Finlandia

MARONITI:
Bonaventura (+ 1274), vescovo

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Aquila (I sec.), apostolo, uno dei 70