Mendicante di luce

Foto di Craig Whitehead su Unsplash
Foto di Craig Whitehead su Unsplash

24 marzo 2023

Dal Vangelo secondo Marco - Mc 10,46-52 (Lezionario di Bose)

In quel tempo46Gesù e i discepoli giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.


Chi è Bartimeo? Un mendicante, un cieco. Un mendicante di luce, perché cieco. Ma soprattutto un mendicante di Luce, perché assetato di senso. Quest’uomo, il figlio di Timeo (questo significa il nome Bartimeo) giace lungo una strada affollata, a tendere la mano sperando nella compassione di qualche anima sensibile. È lì, giorno dopo giorno, immobile, senza orizzonti, senza futuro, nel buio dei suoi occhi spenti.

Passa Gesù. Anzi, si è già quasi allontanato, quando Bartimeo si accorge di questo passaggio e osa il suo desiderio: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Una vera e propria preghiera la sua. Qui c’è l’essenziale e tutta la fede del Figlio di Timeo nel Figlio di Davide, tutta la fede del povero mendicante in quel povero pellegrino che di lì a poco sarà appeso a una croce. 

Bartimeo ha capito: Lui che è la “Luce del mondo” (Gv 8,12), Luce rifiutata dalle tenebre (cf. Gv 1,9-11), solo lui può comprendere quanto buia sia la tenebra di quegli occhi spenti, quanto profondo sia il desiderio di luce in quell’uomo povero, cieco, rifiuto gettato ai margini della società. E lui solo può rispondervi.

Bartimeo grida, grida il suo dolore e la sua speranza insieme, grida la sua fede; eppure chi gli sta intorno vorrebbe tacesse, vorrebbe tornasse al suo mendicare silenzioso, grigio e anonimo. Ma chi cerca di soffocare il suo grido non ha sperimentato quella tenebra, non conosce il bisogno di nascere alla luce. E giudica. Ma Bartimeo non può tacere: la sua sete di luce non può trovare ristoro se non nella Luce. Perché gli altri non capiscono?

E Gesù si ferma. Non può andar oltre: perfino Gerusalemme può attendere di fronte al grido di aiuto che raggiunge il suo cuore. Manda a chiamare il cieco. Non va lui personalmente a chiamarlo: no, lo chiede alla folla, a quella stessa folla che non voleva nemmeno sentire quel grido di preghiera. 

“Coraggio! Alzati, ti chiama!”. È giunto il momento di alzarsi, perché il Signore chiama. Non si può più restare seduti a mendicare. Bartimeo non attendeva altro, da tutta una vita. Balza in piedi, getta via la sua unica ricchezza, il mantello, e va da Gesù. Bartimeo è pronto. Come Levi, come i discepoli, non permette a nulla e a nessuno di frapporsi tra lui e il suo Signore. E se il Signore chiama lui va! Ora può avvenire l’incontro personale, quell’incontro a tu per tu che cambia la vita (cf. Gv 1,38-39).

Gesù si fa servo di questo mendicante: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. Gesù non aspetta altro che potersi far servo del mendicante che ognuno di noi è, mendicante di luce, di senso, di affetto, di relazione… Gesù si fa servo, ascolta il desiderio, lo accoglie. È lì per questo, non passerà oltre senza l’incontro. E restituisce luce agli occhi. 

Poi di nuovo la strada: ma questa volta non è più luogo dove star seduti a mendicare, bensì luogo di sequela! “E lo seguiva lungo la strada”. Un nuovo discepolo accompagna Gesù, sale con lui a Gerusalemme, restituito alla luce, restituito alla vita. 

sorella AnnaChiara


Iscriviti al vangelo del giorno per ricevere la nostra newsletter