Vincere il male con il bene

Foto di Jon Tyson su Unsplash
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2 maggio 2023

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 10,16-25 (Lezionario di Bose)

In quel tempo Gesù disse:"16Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: 20infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 22Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 23Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
24Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; 25è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!


Oggi, nella memoria del vescovo Atanasio, pastore della Chiesa che ha mantenuto la sua fede salda nonostante le persecuzioni subite, il vangelo ci narra delle avversità a cui il cristiano può andare incontro. Il quadro che l’evangelista Matteo ci descrive è abbastanza inquietante, oltre a tribunali e interrogatori si parla di fratelli che uccidono fratelli, di figli che accuseranno i genitori e li uccideranno… Oggi è davvero difficile scorgere quella buona notizia che è il vangelo. Ma, al di là delle azioni descritte, il cui soggetto principale è l’umanità, Gesù fa emergere di cosa l’uomo può essere capace anche di fronte al male più efferato.

La novità e, se vogliamo, la buona notizia che trapela dal testo di oggi è che Gesù, oltre ad essere ben consapevole che i suoi discepoli subiranno gli stessi ostacoli che lui stesso ha vissuto, non fornirà a loro un programma per sconfiggere gli avversari rispondendo al male con il male, ma ricorderà loro chi sono e alcune caratteristiche fondamentali che muovono il loro agire apprese nella sua sequela.

Gesù parla di pecore in mezzo ai lupi, di prudenza, di semplicità, di non preoccuparsi e di perseveranza. Le immagini che Gesù usa sono abbastanza insolite, soprattutto l’accostamento del lupo e della pecora. Se ragionassimo solo con la logica umana è evidente chi tra i due avrà la meglio, ma proprio attraverso queste immagini Gesù ci chiede distare di fronte alle avversità in modo diverso. La pecora e l’agnello rappresentano la mitezza, e Gesù ci insegna che il male si arresta dove c’è qualcuno che non lo restituisce ed ha la forza di portarlo con amore. 

Il discepolo ha la stessa missione di Gesù: quella dell’amore che si scontra con il male e lo vince non restituendolo, non raddoppiandolo. È davanti ad un amore più grande che si disarma l’odio e l’egoismo. Gesù prosegue parlando di prudenza e semplicità. Questa mitezza va vissuta con prudenza, non allo sbaraglio senza tenere conto del contesto e di quanto le nostre azioni possono produrre. Non si tratta di agire con un eroismo senza criterio. Ma si tratta di agire con quella prudenza che valuta con intelligenza la situazione ed è proprio in questo momento che è fondamentale la semplicità. Semplicità che è propria di chi vive la situazione, anche di contrasto, con uno sguardo capace di discernere da cosa è mosso l’altro e dunque in grado di prendere le distanze senza scendere alla violenza, ma indicando con il proprio modo di agire un’altra strada. 

Infine Gesù esorta a non preoccuparsi e ad avere perseveranza. Chi è mosso dalla mitezza e dalla semplicità è una persona libera, libera anche da quelle preoccupazioni, lecite in momenti difficili della vita, ma che possono essere superate se si sa fare affidamento al Signore e si crede che il suo Spirito ci darà le parole e i mezzi per affrontare le situazioni più difficili e ostili.

La missione del discepolo, quella di ognuno di noi è quella di vincere il male con il bene attraverso il modo di essere e di agire di Gesù, testimoniando in tal modo la sua presenza in noi e nel mondo.

sorella Beatrice


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