La gloria di Dio rivelata in Gesù

Foto di Jason Leung su Unsplash
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26 maggio 2023

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 17,1-11a (Lezionario di Bose)

In quel tempo 1 Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. 2Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
6Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
9Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro.  11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.


Ormai giunti alla festa di Pentecoste, ascoltiamo alla fine dei discorsi di addio la grande preghiera di Gesù al Padre nel capitolo diciassette del quarto vangelo. Tutta la vita terrena del Figlio trova senso e pienezza nella profonda relazione di comunione con il Padre. Il dono dello Spirito ci innesta pienamente in questa relazione. È un testo difficile da affrontare se non si ha familiarità con il linguaggio usato dall’autore del quarto vangelo. Ma è anche un testo di grande sintesi di tutta la vicenda di Gesù. La sua gloria è la gloria dell’amore fino alla fine, la gloria della croce verso la quale tutti volgiamo lo sguardo, la gloria di colui che innalzato sul legno ha attirato tutti a sé in quell’amore che ha saputo essere l’unica arma possibile contro ogni violenza, l’unica risposta possibile a ogni umana sofferenza, l’unica fonte possibile di quel perdono autentico che rende liberi, che da la vita.

“La gloria di Dio è l’uomo vivente”, scriveva Ireneo di Lione. La gloria di Dio non è nelle liturgie sontuose nella nostra adorazione infinita, non è in tutto ciò che ammantiamo di religioso per soddisfare il nostro bisogno di soprannaturale. Gesù ci insegna che la gloria di Dio è in ogni uomo o donna che incontriamo. È nel volto di una povera vedova, di una prostituta che lava i suoi piedi con le lacrime, del lebbroso che gli corre incontro, del pubblicano che lo accoglie nella sua casa.

La gloria di Dio è nel volto gioioso di due bimbe prima di addormentarsi, nei loro occhi tutto l’amore del mondo riflesso nello sguardo del papà e della mamma. Gloria di Dio sono i cardi selvatici nei campi, il bordo dei sentieri tinto del rosso dei tulipani. Gloria di Dio è ogni essere umano che bussa alle nostre porte chiedendo uno sguardo, una parola o semplicemente un abbraccio.

Quel Dio che nessuno ha mai visto (cf. Gv 1,18) non è più nel Santo dei Santi, nei tabernacoli dorati, nelle statue di marmo, perché Gesù ci ha dato il suo racconto diventando uomo come noi, affinché noi potessimo diventare come lui. Gesù ci ha consegnato il vero volto del Padre misericordioso venendoci incontro sulle nostre strade tortuose, amandoci e chinandosi a lavare i nostri piedi, perché possiamo riconoscerci tutti fratelli, peccatori perdonati, con le nostre sofferenze, le nostre miserie, le ferite che solo il suo amore può sanare.

Questa è la vita eterna: conoscere l’unico vero Dio e colui che ha mandato Gesù Cristo. Per questa conoscenza-amore tra il Padre e il Figlio noi possiamo giungere alla piena comunione con Dio e con i fratelli. Conoscere Dio significa conoscere e fare esperienza del suo amore, significa ricevere ogni giorno la nostra vita illuminata da Cristo, il Logos eterno, la sola e vera luce che illumina ogni uomo che viene al mondo (cf. Gv 1,9).

L’unica verità che noi cristiani, noi esseri umani dobbiamo difendere e custodire è Gesù Cristo, nella sua parola la verità ci farà liberi. Perché la volontà di Dio è l’unità dell’essere umano in sé stesso e di tutti gli uomini e le donne in Dio, perché tutti fratelli, perché tutti figli dell’unico Padre misericordioso. Nella preghiera di Gesù al Padre ci viene rivelato che l’unica verità è quella che crea e cerca la comunione e non la separazione e la divisione, è la verità che ci fa liberi e ci dona quella gioia che nessuno può toglierci. Tutto questo è l’opera dello Spirito che è l’amore del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre, e noi possiamo solo lasciarci accogliere docilmente in questo esteso spazio della misericordia di Dio.

fratel Nimal


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