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Santíssima Trindade


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Os ícones de Bose, têmpera de ovo e folha de ouro
Santíssima Trindade
Domingo 19 Junho 2011
Reflexões sobre as leituras
de
LUCIANO MANICARDI
O Deus trinitário é o Deus que não existe sem o Homem. E o Homem, colocando-se em Cristo pela fé e deixando-se guiar pelo Espírito habita o agape, o amor, conhecendo assim a comunhão com Deus.
Es 34,4b-6.8-9; Cant. Dn 3,52-56;
2Cor 13,11-13; Gv 3,16-18

domenica 19 giugno 2011

Le tre letture bibliche orientano l’odierna celebrazione della Triunità divina verso la contemplazione del Dio estroverso, del Dio che si comunica all’uomo, del Dio il cui amore è per il mondo, insomma del Deus pro nobis. Del resto, il dogma trinitario non è altro che “lo sforzo ostinato di andare sino in fondo all’affermazione giovannea per cui ‘Dio è amore’ (1Gv 4,8)” (Rémi Brague).

Dopo il peccato del vitello d’oro, Dio si manifesta una seconda volta ai figli d’Israele scendendo sul Sinai per comunicare loro il suo Nome che lo rivela quale compassionevole e misericordioso, capace di grazia e di perdono. È il Dio condiscendente, che scende per raggiungere l’uomo nel suo peccato (I lettura). Il vangelo presenta il Dio che ama a tal punto il mondo, l’umanità, da donare il suo Figlio per la salvezza del mondo. Il figlio unico è tutta la vita di un padre, è ciò che egli più ama di tutto ciò che ama: il Dio che dona il Figlio è il Dio mosso da amore folle. Vi è un eccesso nell’amare di Dio e questo eccesso è il Figlio Gesù Cristo. La benedizione presente nella seconda lettura vuole stabilire la presenza di Dio nella comunità dei cristiani di Corinto. Questi sono pertanto esortati ad accogliere e a lasciar operare tra di loro la grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito santo.

Sempre la presenza di Dio necessita di una mediazione umana per essere colta come presenza di benedizione e di amore. Mosè, innocente del peccato commesso dai figli d’Israele, si mette liberamente nel novero dei peccatori (“perdona la nostra colpa e il nostro peccato”: Es 34,9) per intercedere presso Dio a favore del popolo. Gesù narra con la prassi della sua vita e con la sua auto-donazione l’amore folle di Dio per gli uomini. Paolo, con il suo ministero e la sua paternità apostolica, cerca di fare della comunità di Corinto una dimora del “Dio dell’amore e della pace” (2Cor 13,11).

L’azione del Dio trinitario è perdono (I lettura), amore (vangelo), comunione (II lettura) e può essere esperita grazie alla fede (vangelo).

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