Comunicado de Imprensa

VIII Congresso Litúrgico Internacional Bose, 3-5 Junho 2010
LITURGIA E ARTE
O desafio da Contemporaneidade

Organizado pelo Mosteiro de Bose 
com a colaboração do
Secretariado Nacional para os Bens Culturais da Igreja da Conferência Episcopal Italiana

KIM EN JOONG, vetrata dell'abside della chiesa del monastero di Ganagobie, Francia
KIM EN JOONG, vetrata dell'abside della chiesa del monastero di Ganagobie, Francia
COMUNICADO DE IMPRENSA

Terça-feira, 25 de Maio de 2010

(texto original em italiano)

Da giovedì 3 a sabato 5 giugno 2010 si terrà presso il Monastero di Bose (Magnano BI) l’VIII Convegno Liturgico Internazionale. Il Convegno, promosso dal Monastero di Bose in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, avrà come tema: Liturgia e arte. La sfida della contemporaneità. La seduta di apertura del Convegno sarà congiuntamente presieduta da Enzo BIANCHI, Priore di Bose e da Mons. Stefano RUSSO Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici CEI.

Tra le personalità presenti al Convegno l’Arcivescovo Gianfranco RAVASI, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, l’Arcivescovo Piero MARINI, Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali, Mons. Gabriele MANA vescovo di Biella, Mons. Arrigo MIGLIO vescovo di Ivrea, Segretario della Conferenza Episcopale Piemontese.

Saranno inoltre presenti il metropolita di Kaisariani, Vyron e Hymettos DANIEL (Pourtsouklis) delegato ufficiale del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa di Grecia, archimandrita Job GETCHA di Parigi delegato ufficiale del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, il Rev. Dott. David STANCLIFFE vescovo di Salisbury delegato ufficiale dell'Arcivescovo di Canterbury, ad attestare la dimensione ecumenica del Convegno cui partecipano studiosi cattolici, ortodossi, luterani, anglicani e riformati.
I numerosi partecipanti provengono oltre che dall’Italia da altri paesi: Austria, Belgio, Brasile, Città del Vaticano, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Indonesia, Irlanda, Polonia, Portogallo, Stati Uniti, Svizzera, Ungheria. La presenza di monaci dall’Italia e dall’estero testimonia la fedele attenzione del mondo monastico verso i temi liturgici.
Giunto alla sua VIII edizione, il Convegno Liturgico Internazionale di Bose è un appuntamento annuale nel quale studiosi ed esperti internazionali appartenenti a chiese cristiane diverse si confrontano su temi relativi al rapporto tra liturgia, architettura e arte, offrendo al vasto pubblico presente, composto da teologi, liturgisti, architetti, artisti, responsabili dell’edilizia per il culto e dagli interessati al tema specifico, un luogo nel quale convergere per una riflessione comune, animata dalla volontà di riconoscere appieno il valore dello spazio liturgico cristiano.

Il Comitato scientifico al quale è affidata la preparazione dei Convegni Liturgici Internazionali di Bose è composto da Enzo Bianchi (Bose), Stefano Russo (Roma), Goffredo Boselli (Bose), Frédéric Debuyst (Laouvain-la-Neuve), Paul De Clerck (Bruxelles), Albert Gerhards (Bonn), Angelo Lameri (Roma), Keith Pecklers (Roma), Giancarlo Santi (Milano).

Progetto scientifico del Convegno

Il rapporto della Chiesa con le arti è da lungo tempo oggetto di dibattito. In Europa e altrove ci si sforza di migliorare quelle relazioni di cui Paolo VI aveva lamentato l’interruzione nel suo celebre discorso del 1964, al quale si è richiamato papa Benedetto XVI nell’incontro con agli artisti il 21 novembre 2009 dove anch’egli ha sottolineato come la Chiesa abbia bisogno delle arti. L’VIII Convegno Liturgico Internazionale di Bose intende cogliere la reale tensione che esiste tra la richiesta di autonomia dell’arte e la sua assunzione al servizio della Chiesa

Nel rapporto tra liturgia e arte sarà anzitutto necessario chiarire se l’abituale distinzione tra ars religiosa, ars sacra e ars liturgica possa essere d’aiuto. La discussione sarà condotta nel più ampio orizzonte di un’estetica della fede cristiana e della sua espressione nella liturgia. La fede chiede infatti di essere resa percepibile non solo attraverso l’ascolto della parola di Dio, ma anche attraverso gli altri sensi, soprattutto la vista. La dimensione di senso propria della fede cristiana appartiene all’essenza del cristianesimo nella sua qualità di credo rivelato; il mistero dell’incarnazione continua a operare nella struttura sacramentale della Chiesa e della sua liturgia. Questa relazione ha costituto la base teologica che segnò la fine dell’iconoclasmo e rese possibile un’immensa produzione artistica nelle chiese dell’oriente e dell’occidente.

Nella misura in cui l’arte rappresenta un “linguaggio” che può trasmettere l’esperienza della trascendenza, sussiste un’analogia con la liturgia nei suoi linguaggi simbolici verbali e non-verbali. Tuttavia, la liturgia è actio sacra, mentre le arti figurative sono statiche e sospendono l’esperienza dello scorrere del tempo per spostarla nell’intimo dell’osservatore. Questa è da una parte la loro forza, nella misura in cui prolungano, oltre l’istante, l’esperienza dell’incontro con Dio nella parola e nel sacramento. Lungo tutto il corso della storia della Chiesa, tuttavia, perdurano tendenze iconoclaste che vorrebbero mettere fine alla tentazione di voler rappresentare ciò che non si può rappresentare.

Il discorso su arte e Chiesa è stato condotto quasi esclusivamente da parte della Chiesa, dal magistero e dai teologi. Se la Chiesa pone agli artisti l’esigenza di lavorare in conformità alla liturgia, essa è disposta a lasciarsi porre delle esigenze da parte degli artisti? Gli artisti devono servire soltanto l’esigenza di bellezza della Chiesa o non devono essere colti anche altri registri dell’esperienza umana, come accade nell’arte contemporanea? I papi hanno riconosciuto questo compito agli artisti: Giovanni Paolo II ha parlato dell’arte come “voce dell’attesa della redenzione universale”, mentre Benedetto XVI ha affermato che “l’arte deve inquietare, la scienza rassicurare”.

Il convegno liturgico utilizzerà un concetto ampio di “immagine”. A questo proposito si deve distinguere tra immagini primarie e secondarie. Immagine primaria è l’assemblea liturgica stessa (Cristo e la comunità visibile) nei suoi diversi atti comunicativi. Gli spazi liturgici aniconici, quali le chiese cistercensi, quelle chiese della Riforma e le chiese del XX secolo, non sono privi da immagini pur non esibendo alcuna o poche immagini in senso classico. Non a caso il movimento liturgico del XX secolo favorì in larga misura chiese prive di immagini, poiché si dava maggior importanza all’immagine primaria che è l’azione liturgica stessa. All’inizio del secolo scorso, si è assistito spesso a una rimozione e a una riduzione di molte immagini accumulatesi nelle chiese storiche, ma verso la fine del Novecento in gran parte dell’Europa sono ritornate le immagini e qualcuno ha parlato di “iconoclasmo alla rovescia”. Occorre domandarsi se non si corra il rischio che le immagini diventino di nuovo, come già accadde nel XIX secolo, un surrogato della celebrazione liturgica che spesso manca di linguaggio, di espressione e di eloquenza.

Il convegno raccoglierà esperienze di architetti, di artisti di arti figurative e di teologi, riflettendo in che modo sia necessario affrontare la separazione “tra tempio e museo” (Alex Stock). Saranno inoltre presentate esperienze rilevanti dell’incontro tra liturgia e arte contemporanea in alcuni paesi europei e all’interno delle diverse confessioni cristiane.

Temi e relatori del Convegno

Nella prolusione di apertura il priore di Bose ENZO BIANCHI porrà in risalto l’importanza decisiva che da sempre le arti hanno avuto all’interno della liturgia cristiana e il grande contributo che l’arte contemporanea oggi è ancora chiamata ad offrire in questo campo. Mons. STEFANO RUSSO, direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici indicherà l’impegno che la Conferenza Episcopale Italiana ha nel promuovere il dialogo con gli artisti. Al teologo tedesco JOHANNES RAUCHENBERGER della Katholisch–Theologische Fakultät dell’Università di Vienna, è affidato il compito di far chiarezza circa l’essenziale distinzione tra arte religiosa, arte sacra, arte liturgica. Il liturgista francese FRANÇOIS CASSINGENA-TRÉVEDY dell’Institut Catholique di Parigi, mostrerà come l’arte nella liturgia ha un significato e un valore sacramentale, ossia essa è parte non ornamentale ma costitutiva dell’azione liturgica. Il teologo svizzero ERIC FUCHS della Facoltà di Teologia Protestante dell’Università di Ginevra affronterà il tema dell’arte liturgica come visibilità della Parola di Dio. Il noto storico dell’arte FRANÇOIS BOESPFLUG dell’Università Marc Bloch di Strasburgo, svilupperà il tema del convegno invertendone i termini, mostrando come sia la liturgia cristiana a rappresentare una vera e propria sfida per l’arte contemporanea. Il vescovo di Salisbury DAVID STANCLIFFE presenterà l’esperienza dell’incontro tra liturgia e arte contemporanea nella Chiesa anglicana. Una sessione del convegno sarà riservata alla presentazione di alcune esperienze di collaborazione tra artisti, committenza e comunità in dialogo. TIZIANO GHIRELLI, direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici della diocesi di Reggio Emilia, mostrerà l’esperienza a tutt’oggi in atto nella cattedrale di Reggio Emilia. L’arte di incarnare la luce nella materia, ossia le vetrate contemporanee in Francia, sarà illustrata da PHILIPPE MARKIEWICZ direttore della rivista Arts sacrés. WALTER ZAHNER, membro della Commissione di arte sacra della Conferenza Episcopale Tedesca, illustrerà l’esperienza del mondo tedesco. Il critico americano JOHN BUSCEMI presenterà la Rothko Chapel di Houston come esempio di collaborazione tra artisti e committenza.

Di particolare interesse gli interventi dell’ultima giornata: il teologo e saggista ortodosso JEAN-FRANÇOIS COLOSIMO, di recente nominato presidente del Centre Nationale du Livre, affronterà la complessa problematica del rapporto tra ortodossia e arte contemporanea. L’arcivescovo GIANFRANCO RAVASI, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, pronuncerà la lezione conclusiva del convegno dal titolo: L’arte, provocazione e ferita. Al teologo tedesco ALBERT GERHARDS dell’Università di Bonn è affidata la sintesi dei lavori del convegno.

Edizioni Qiqajon, Magnano 2010
Edizioni Qiqajon, Magnano 2010

A conclusione della seduta di apertura sarà ufficialmente presentato il volume degli Atti del Convegno dello scorso anno: AA.VV., Chiesa e città, a cura di G. Boselli, Edizioni Qiqajon, Magnano 2010 che va ad aggiungersi alla collana che raccoglie i volumi di Atti del Convegno svolti.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

VIII Convegno Liturgico Internazionale di Bose
Liturgia e arte. La sfida della contemporaneità
Ufficio Stampa
Monastero di Bose
13887 MAGNANO BI
Tel. 015.679.185 - Fax. 015.679.290
E-mail Este endereço de email está protegido contra piratas. Necessita ativar o JavaScript para o visualizar.
Sito ufficiale costantemente aggiornato sui lavori del Convegno: www.monasterodibose.it