Le sorelle di Bose a Civitella

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Per alcuni anni le sorelle benedettine del monastero di Santa Scolastica a Civitella San Paolo, nei pressi di Roma, hanno chiesto al priore di Bose, fr. Enzo, di meditare sulla possibilità di un invio di sorelle o fratelli di Bose al fine di permettere la continuità della vita monastica. Dopo molta ricerca, meditazione e confronto tra le due comunità, le sorelle di Bose hanno accettato questo invito e da qualche mese alcune di loro vivono insieme alle sorelle benedettine. Per entrambe le comunità è una gioia grande, perché una comunità nuova tenta di vivere con una comunità tradizionale benedettina in un’unica vita monastica. La vita comune tra le sorelle, che è il frutto di una lunga storia di amicizia e di collaborazione, prevede la condivisione dei momenti fondamentali della giornata (liturgia delle ore, pasti e lavoro), ma custodisce l’autonomia delle comunità. Così, cercando di restare fedeli all’essenziale della vita monastica, le sorelle perseguono l’unità nella salvaguardia delle diversità, coscienti che solo l’ascolto della parola di Dio e un incessante cammino di crescita umana possono aprire e rinnovare giorno dopo giorno la via della comunione.

Le sorelle e i fratelli di Bose sono grati al Signore per aver custodito e fatto crescere la fraternità tra le due comunità monastiche e per il dono di questo nuovo “piccolo gregge” invitato a non temere le sfide della convivenza e del dialogo quotidiano su cui essa si fonda.


Quando rispondi a questo appello,
non intraprendi una nuova maniera di vivere l’Evangelo.
E di questo devi avere coscienza, per sentire che non sei solo
nel cammino storico dei credenti.
Prima di te sulla stessa strada e vocazione,
realizzata nel modo conveniente al loro tempo,
hanno camminato Elia e Giovanni il Precursore,
Basilio e Macrina, Benedetto e Scolastica,
Francesco e Chiara e tanti altri.
(Regola di Bose 8)

Ascolta, figlio mio, gli insegnamenti del maestro
e apri docilmente il tuo cuore;
accogli volentieri i consigli ispirati dal suo amore paterno
e mettili in pratica con impegno,
in modo che tu possa tornare attraverso la solerzia dell’obbedienza
a Colui dal quale ti sei allontanato per l’ignavia della disobbedienza.
Io mi rivolgo personalmente a te, chiunque tu sia, che,
avendo deciso di rinunciare alla volontà propria,
impugni le fortissime e valorose armi dell’obbedienza
per militare sotto il vero re, Cristo Signore.
Prima di tutto chiedi a Dio con costante e intensa preghiera
di portare a termine quanto di buono ti proponi di compiere.
(Regola di Benedetto Prol.)