Message de Rowan Williams, Archevêque de Canterbury

 

Il presupposto è che la lettura delle Scrittura nella Chiesa e attraverso la Chiesa riunita per il culto è presupposta quale inizio di un itinerario di trasformazione; una disciplina di lettura scritturistica che non miri a questo scadrà in una visione profondamente impoverita della Bibbia.

Tale tradizione è sopravvissuta nel mondo anglicano fino ai tempi più recenti; e non potrei concludere meglio se non rifacendomi al pensatore anglicano più grande del secolo scorso, il filosofo e teologo Austin Farrer. ‘Perché leggo l’Antico Testamento? Perché è l’eredità spirituale che Cristo ha ricevuto, è ciò che ha riempito la sua mente, è il corpo di insegnamenti che egli ha assunto e ha trasformato. Quindi, ogniqualvolta leggo l’Antico Testamento mi chiedo: che cosa significa quando questo è trasformato in Cristo? E ogniqualvolta leggo il Nuovo Testamento mi chiedo: questo come ci presenta Cristo?’. Dunque, leggiamo e ascoltiamo avendo delle domande nella nostra mente riguardo a connessioni: questo brano biblico come può essere visto trasfigurato nella luce di Cristo? Come ci promette la nostra trasfigurazione in Cristo? Ma in tutta quest’opera è lo Spirito di comunione che crea le connessioni, all’interno del testo, tra il testo e l’ascoltatore, tra l’ascoltatore e la Parola di Dio, tra un ascoltatore e l’altro. E nel divino artefice di tali connessioni vi è la speranza di una giustizia e una sapienza durature, la rettitudine e la sapienza della Parola eterna”.

Che Dio benedica noi tutti!

? Rowan Williams
Arcivescovo di Canterbury

XIX Convegno Ecumenico Internazionale
di spiritualità ortodossa