Message de Jérôme II, archivêque d'Athènes

sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos II
sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos II

 MESSAGE DE SA BEATITUDE L’ARCHEVEQUE
D'ATHENES ET DE TOUTE LA GRECE
K. K. HIERONYMOS
POUR LE XXII° COLLOQUE OECUMENIQUE DE BOSE

(TRADUCTION ITALIENNE)

Saluto il XXII° Convegno internazionale e inter-cristiano di Spiritualità ortodossa che si tiene presso il Monastero di Bose e ha per titolo “Beati i pacifici” (Mt 5,9).

Il saluto di resurrezione “Pace a voi!” non costituisce soltanto un grido di vittoria pasquale. Ha un radicamento biblico. La pace come dono di Dio e come santo desiderio è frutto del vincolo del fedele con Dio. Il Salmista esclama: “Signore, Dio nostro, donaci la pace!” (Sal 64,9). Nella predicazione dei profeti la pace occupa una posizione centrale. I profeti parlano del recupero della pace paradisiaca. È la pace escatologica. Dice emblematicamente il profeta Isaia : “Il lupo pascolerà insieme all’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il toro e il leone pascoleranno insieme e un bambino piccolo li guiderà” (Is 11,6).

Nel Nuovo Testamento il Nostro Signore è “Principe della pace”, è il “Pacificatore”, “Colui che ha rappacificato con il sangue della sua croce” il mondo (cf. Col 1,20).

L’Evangelo è l’evangelo della pace. Il Cristo, con la sua venuta, “ha annunciato la pace ai lontani e ai vicini” (Ef 2,17). Nell’ultima cena, nei suoi discorsi di addio, egli disse ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace, non come la dà il mondo io la do a voi” (Gv 14,27). Si tratta dell’autentica, della vera pace, la pace di Cristo.

È proprio questa pace divina che hanno annunciato e servito migliaia di uomini, i quali, a imitazione del Signore, sono diventati e diventano “pacificatori”, uomini cioè di pace e di riconciliazione. È questa pace che tutti noi serviamo quando tendiamo obbediente l’orecchio ai comandi di Nostro Signore, quali li leggiamo nel brano evangelico del giudizio universale, quando ci preoccupiamo di chi è malato, carcerato, profugo, povero.

Prego che il Signore Nostro Gesù Cristo conduca a buon esito i lavori del Convegno e che esso possa rappresentare un contributo al tentativo di affermazione della pace di Dio nel mondo e anche nelle anime degli uomini.

L’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia
+ Hieronymos II