Salutation du cardinal Achille Silvestrini

XVe Colloque œcuménique international
Convoqués à monter ensemble, en nous aidant les uns les autres, sur le mont Tabor, nous nous approchons du Seigneur, mais aussi les uns des autres

XVe Colloque œcuménique international

Texte original italien
du message de salutation
apporté aux participants du colloque
par le Cardinal Silvestrini

19 settembre 2007

Sono molto onorato, lieto di essere ancora una volta a questo Convegno di Bose. Quest’anno Bose ha pensato di prendere il tema della Trasfigurazione che è lo stesso tema dell’ icona posta al cuore della sua chiesa.

Ho letto la bellissima riflessione di fr. Enzo Bianchi che mostra che la trasfigurazione è centrale anche per noi nella chiesa latina, nella formazione cristiana. È la rivelazione del Regno, è Gesù che diviene esegesi vivente e compimento autentico della Scrittura. Poi c’è la presenza di Dio, rappresentata dalla nube della sua dimora e i tre discepoli sono chiamati a contemplare l’identità di Gesù nel fulgore come memoriale del Battesimo e oracolo della croce. E dunque anche per noi la Trasfigurazione è sintesi del Vangelo, annuncio del mistero Pasquale davanti alla chiesa, rappresentata dai tre discepoli, e davanti al primo testamento, Mosè ed Elia apparsi a condividere la gloria del figlio.

Certo, la presenza di tanti Vescovi, presbiteri, monaci e monache, laici di tutte le chiese in questo luogo di preghiera è già un segno dei tempi, un segno di speranza per la santa causa dell’unità. Il miracolo di Bose è di radunarci cercatori del volto di Dio ai piedi del monte santo della Trasfigurazione di Gesù. Siamo convocati per salire insieme, aiutandoci gli uni gli altri, il monte Tabor. Salendo il monte ci avviciniamo al Signore della gloria ma ci avviciniamo anche tra di noi gli uni gli altri.

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