Conférence du Métropolite Chrysostomos de Messinia

 

5. In particolare, per quanto riguarda l’interpretazione del ruolo delle letture nella Divina liturgia, particolarmente significativo è il riferimento a Sofronio e a Ghermanòs di Costantinopoli. Secondo Sofronio di Gerusalemme il Vangelo rivela la presenza di Cristo Figlio di Dio, che grazie a esso diviene sempre più visibile non per enigmi, ma chiaramente, e del quale si comprendono le parole, gli ordini, le leggi che ci ha dato, le sofferenze, il sepolcro, la resurrezione. Una medesima interpretazione la si incontra anche in Ghermanòs di Costantinopoli.

In contrapposizione con tutti gli autori sopra citati, Massimo il Confessore, adottando il punto di vista dei testi areopagitici, sulla base del quale alla lettura del Vangelo nella sacra funzione si ha una svolta, una cesura risolutiva (“Dopo [le letture dei testi sacri] escono dal recinto sacro i catecumeni, e assieme a essi anche i penitenti, restano invece coloro che sorvegliano le attività sacre e coloro che sono degni di comunione” De ecclesiastica ieararchia IV,2,1), prosegue affermando che le varie letture sacre, e in particolare la lettura del Vangelo, raffigurano il mondo e la fine del mondo. Alla fine il celebrante siede sul trono perché avvenga il giudizio con l’uscita dei catecumeni e la chiusura delle porte (Mistagogia 14); e questo perché l’adunanza eucaristica in sé, come immagine delle cose ultime, deve ricomprendere soltanto i battezzati, poiché da quel momento in poi tutto accade davanti al trono di Dio, davanti al suo Regno (I. Zizioulas). La lettura del Vangelo è il primo punto che Massimo prende in considerazione, e nella sua interpretazione assume un significato escatologico: diventa il fondamento non soltanto per l’interpretazione della sacra liturgia, ma anche per una lettura escatologica del mondo nel contesto del mistero dell’eucaristia. Per questo leggere il Vangelo equivale ad annunciarlo a tutto il creato, e solo dopo questo annuncio ci sarà la fine. Per Massimo il Confessore la lettura del Vangelo costituisce l’inizio della vera vita dei fedeli. Per questo sottolinea che il principale obiettivo della lettura è far emergere per gli operosi e i solerti il tormento per grazia di Dio, la sofferenza arrecata ai degni per amore del Logos. La lettura del Vangelo affida all’uomo il ruolo di professare il Logos di Dio e apre la prospettiva della comunione con Cristo che si è sacrificato. Con il Vangelo ha inizio il mistero eucaristico e la preparazione del fedele a questo. Quindi il fedele viene chiamato, ascoltando la parola del Vangelo, a vincolarsi alla professione di questa Parola a camminare sulla strada della croce, liberandosi da ogni ostacolo che la vita terrena gli può presentare, orientando tutta la sua vita terrena verso quella eterna.