Conclusions of the conference

 

Infine un terzo asse delle nostre giornate è stato quello del confronto con il nostro oggi. L’oggi delle Chiese e dei monasteri. Nelle due tavole rotonde abbiamo avuto modo di ascoltare ricchezze e povertà della presenza della Scrittura nei vari contesti d’Oriente e d’Occidente. Abbiamo sentito come, dalla Grecia alla Russia, dalla Serbia alla Bulgaria, dal Medio Oriente agli Stati Uniti, la Scrittura è percepita come nutrimento essenziale delle comunità cristiane e monastiche. Le nostre infedeltà nel custodirla come tesoro prezioso non sono valse a cancellare dai nostri cuori la nostalgia della Parola.

Dunque, la messe raccolta in questi quattro giorni è abbondante. Ce lo hanno dimostrato ancora le due relazioni conclusive che abbiamo appena ascoltato questa mattina e che si sono configurate come due felici ricapitolazioni del nostro itinerario. Ma a questo punto è opportuno anche interrogarsi su cosa è mancato. La lista probabilmente sarebbe lunga... Mi limito dunque a riconoscere che certamente qualcosa è mancato, forse molto, soprattutto in possibilità di approfondimento dei tanti spunti emersi. Ma sono altrettanto convinto che, idealmente, abbiamo come individuato e messo in luce alcune tessere – capitali a mio avviso! - di un mosaico che resta in gran parte nascosto: il mosaico della Scrittura. E abbiamo unanimemente riconosciuto che si tratta di un mosaico di cui nessuna Chiesa, nessuna comunità monastica e nessun credente può fare a meno, perché in esso si rivela a noi il volto di Colui di cui ci diciamo e ci vogliamo discepoli: il Figlio di Dio, che il Padre ci ha inviato per renderci a nostra volta figli nello Spirito santo.

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       (1) Giovanni Crisostomo, Commento a Matteo 2,5. Cf. anche Commento alla Genesi 21,6.

(2) Giovanni Crisostomo, Omelie su Lazzaro 3,1-2.

(3) Platone, Fedro 275a.

Conclusions read on behalf of the scientific committe 
by SABINO CHIALÀ

XIX International Ecumenical Conference
on Orthodox spirituality