Greetings from Gabriele Mana, bishop of Biella

Mgr. Gabriele Mana, bishop of Biella
Mgr. Gabriele Mana, bishop of Biella
Bose, 5 - 8 September 2012
XX International Ecumenical Conference
È bello incontrarci attratti dalla comune fede che ci mette fin dal primo momento in relazione non superficiale ma profonda
 

XX International Ecumenical Conference
on Orthodox spirituality

MAN–CUSTODIAN OF CREATION

Bose, Wednesday 5 - Saturday 8 September 2012

in collaboration with the Orthodox Churches

Carissime sorelle e carissimi fratelli,

innanzitutto rivolgo un saluto fraterno e intenso a tutti, ai monaci e alle monache che ci ospitano, ai convenuti e a tute le delegazioni.

È bello incontrarci attratti dalla comune fede che ci mette fin dal primo momento in relazione non superficiale ma profonda.

Trattare il tema “L’uomo, custode del creato” in questo luogo, nel Monastero di Bose, dove le stesse costruzioni ci parlano di bellezza, di rispetto di questa conca, di inserimento sapiente nel territorio senza essere invasivo, e altamente significativo. Quando si arriva a Bose, tutto parla di armonia, qui c’è una polifonia tra i verbi biblici della creazione (custodire e coltivare). Con stima deferente verso tutti i relatori mi sento di affermare che la più bella  relazione di questi giorni può essere passeggiare tra le costruzioni, tra le serre, i laboratori, le coltivazioni, eccetera, di questo monastero. Potremo notare che dove c’è custodia del creato la terra fiorisce, e porta frutto.

Di fronte al tema della custodia del creato il primo atteggiamento è di lode al creatore, al Dio uno e trino che dona a noi suoi figli di vivere su una terra feconda e meravigliosa. Il secondo atteggiamento sta nell’educare a una forte alleanza tra l’uomo e la terra: essere custodi e non predatori del creato deve farci ricuperare il senso del noi nella sua relazione con la terra. Prendersi cura del territorio affinché continui a produrre il pane e il vino, per nutrire ogni uomo, e che ogni domenica offriamo a Dio Padre e creatore come frutti della terra e del nostro lavoro. Il terzo atteggiamento è l’impegno per guarire e risanare le troppe ferite inferte al creato: non può non esserci un lavoro di recupero e di risanamento di sfregi che l’ingordigia e l’avidità hanno procurato al creato. C’è una bonifica  territoriale che presuppone, però, una bonifica culturale e morale.

Grazie e buona permanenza a Bose

Gabriele Mana, vescovo di Biella