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Vendredi saint


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Se i vangeli sinottici sono attraversati dai tre annunci riguardanti la passione, morte e resurrezione di Gesù – voi tutti ricordate quelle parole molto simili: «È necessario che il Figlio dell’uomo soffra molte cose, sia condannato, sia ucciso e risorga il terzo giorno» (cf. Mc 8,31-33 e par.; 9,30-32 e par.; 10,32-34 e par.) –, il quarto vangelo è attraversato esso pure da tre annunci, ma con dei verbi diversi che non dicono né condanna, né patimenti, né morte, ma parlano di innalzamento e di glorificazione, dicono altro. Il primo annuncio lo dà Gesù in un colloquio con Nicodemo, il rappresentante di Israele, dei giudei: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo» (Gv 3,14). Gesù poi a metà del suo ministero afferma: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono” (Gv 8,28). E nei giorni precedenti la passione, a Gerusalemme, per la terza volta annuncia: «E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,32). In tutti e tre i casi si usa il verbo ‘ypsóo, che indica elevazione, innalzamento.

Questo momento dell’innalzamento coincide anche, secondo Giovanni, con «l’ora» di Gesù, un’ora annunciata sempre come incombente, fin dal primo segno in cui Gesù mostrò la sua gloria a Cana. Allora Gesù aveva precisato: «Non è ancora giunta la mia ora» (Gv 2,4), quindi la gloria di Cana, la gloria di un miracolo, non è la vera gloria che attende Gesù. Ma adesso è venuta quest’ora, come ora della gloria del Figlio dell’uomo, e Gesù lo dice: «È venuta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo» (Gv 12,23), l’ora del chicco di grano che caduto a terra muore, ma proprio nella morte, acconsentendo a morire, produce la vita, la vita da cui viene molto frutto, dunque vita abbondante (cf. Gv 12,24). Proprio di fronte a questo annuncio: «È venuta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo», gli ascoltatori capiscono bene e chiedono a Gesù: «Come puoi dire che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato?» (Gv 12,34). Gesù ha parlato loro solo di glorificazione, ma essi hanno compreso bene: c’è coincidenza tra l’innalzamento, la glorificazione (verbo doxázo) e l’ora di Gesù. E attenzione: questo innalzamento, quest’ora, questa glorificazione sono azioni che sono dovute agli uomini e a Dio. Sono gli uomini che agiscono durante la passione, quindi quelle azioni sono fatte con una precisa intenzione dagli uomini, eppure Giovanni le legge come realizzate dal Padre con un’altra intenzione.