Conférence du métropolite Elpidophoros Lambriniadis

       

Siamo tutti consapevoli del fatto che all’interno del cristianesimo nel suo sviluppo storico si è prodotto il tragico fenomeno della divisione, che provoca naturalmente seri problemi. A questo proposito, la testimonianza della Chiesa ortodossa è la testimonianza del Cristo vivente, che venne nel mondo per la rigenerazione e la salvezza del mondo intero. Il cristianesimo ortodosso offre innanzitutto una testimonianza di verità e di amore, la testimonianza di una verità unica e di un amore unico. In generale, il mondo non capisce che cosa significa sacrificare l’ego affinché scompaia l’egoismo, e di conseguenza non può sperimentare l’amore creativo e disinteressato di Dio. Nonostante ciò, in questo mondo corrotto l’amore autentico dei cristiani può sconfiggere il male del mondo. La fede e la speranza in Dio ci aiutano a mettere le ali e permetono al nostro amore di planare ancora più in alto. Così, credenti e seguaci di Cristo sono sempre degli elpidophoroi, cioè dei “portatori di speranza”. Una tale testimonianza di amore divino da parte dei fedeli non può essere mai semplice teoria, ma comporta piuttosto una vita offerta in sacrificio. Una tale vita autentica è il frutto della speranza che presuppone il rispetto per la libertà dell’altro. Il grande amore di Dio per tutta la creazione non sminuisce affatto la libertà umana. Sfortunatamente, si parla molto di libertà oggi ma coloro che parlano di essa sono proprio quelli che la calpestano più volgarmente.           

Spossata per le innumerevoli preoccupazioni di una vita rumorosa e distratta, l’umanità contemporanea desidera ardentemente la pace e la tranquillità, sia esteriore sia interiore. La testimonianza della verità evangelica e la dimensione silenziosa della spiritualità ortodossa sono esigenze particolarmente opportune oggi. La testimonianza potente dell’amore, della libertà e del silenzio devono essere oggi offerte abbondantemente da parte della Chiesa a tutti coloro che desiderano la salvezza. Questa offerta benedetta è un obbligo e una responsabilità da parte della Chiesa nei confronti di tutti. L’ortodossia è ecumenica e deve abbracciare tutti con amore(15). Secondo le parole di san Gregorio il Teologo: “Non cerchiamo di prevalere ma di accogliere i fratelli, dalla cui separazione siamo sconvolti”(16). San Gregorio, uno dei nostri migliori teologi, ci ricorda che il nostro proposito non è quello di vincere, dal momento che il nostro Signore ha già ottenuto la vittoria su colui che doveva essere sconfitto. Il nostro proposito ora è di guadagnare il nostro fratello e la nostra sorella, così che possiamo sconfiggere la divisione che ci separa e ci sconvolge. La testimonianza della chiesa ortodossa è la testimonianza della salvezza e della rigenerazione di tutti: questo è il messaggio della sacra Scrittura e questa è l’esperienza della spiritualità ortodossa.           

Permettetemi di concludere questa presentazione con le parole del mio patriarca che si riferiscono a uno dei suoi predecessori tra i santi: “Come ci ricorda san Giovanni Crisostomo, il sacramento del ‘nostro prossimo’ non può essere isolato dal sacramento dell’‘altare’ … Se affermiamo di conservare il sacramento dell’altare non possiamo trascurare o dimenticare il sacramento del prossimo: questa è una condizione fondamentale per realizzare la Parola di Dio nel mondo all’interno della vita e della missione della Chiesa”(17).

Il metropolita di Bursa
Elpidophoros Lambriniadis,
Patriarcato di Costantinopoli