Conférence du métropolite Elpidophoros Lambriniadis

 

  Il diavolo e le sue schiere operano con ogni mezzo a loro disposizione per alterare, distorcere e sfigurare la verità; il diavolo e le sue schiere fanno qualsiasi sforzo possibile per rimuovere del tutto la sacralità della persona umana unica e irripetibile, al fine di allontanarci dalla Parola di Dio portatrice di vita. Ma questo “male è sradicato soltanto dalla santità, non dal rigore; e la santità introduce nella società un seme che guarisce e trasforma”, come conclude il patriarca Bartolomeo (8). A volte la luminosità spirituale, la serenità pacifica, la mitezza, la purezza e la gioia autentica possono parlare in maniera più potente delle parole eloquenti di sermoni appassionati. Come afferma sant’Ignazio di Antiochia: “Le parole [di una persona simile] possiedono la forza delle azioni e il suo silenzio la potenza delle parole”.           

Il successo delle grandi imprese non dipende tanto dalla destrezza, dalla capacità e dall’abilità retorica, quanto piuttosto dalla benedizione di Dio. Senza l’assistenza e il beneplacito divini le imprese umane si riducono a mera vanità. A questo proposito, l’arma più potente nella lotta contro il male è la preghiera (9). La fiducia e l’affidamento a Dio offrono una straordinaria sicurezza. Questa è la lezione e la raccomandazione della vita evangelica, che non delude mai la persona umile che intraprende il suo viaggio.           

La spiritualità ortodossa non è l’abilità a stare ritto su un alto pulpito, né l’applauso eclatante per il conseguimento di risultati eccezionali, né una forma di nirvana che non esiste nemmeno nell’ortodossia; e non è neppure una qualche condizione impeccabile o una passività, un’immobilità o una qualche perfezione. Secondo san Gregorio di Nissa la perfezione nella spiritualità ortodossa è un viaggio interminabile. La lotta spirituale è permanente e senza fine, incessante e che dura tutta la vita. In tale lotta ci saranno ritardi, ricadute, sconfitte, esitazioni, interruzioni e deviazioni. Questo è il motivo che sta dietro alla verità evangelica della metanoia: pentimento, cambiamento di mentalità, nuovo inizio, rinnovamento sincero della vita umana per opera della grazia divina (10). Il pentimento non ha niente a che fare con un imbarazzo ansioso né con sensi di colpa, ma piuttosto con il riconoscimento dell’essere peccatori, l’accettazione della propria inadeguatezza e il profondo desiderio di essere nuovamente uniti a Cristo. È un’opportunità di esame e di conoscenza di sé, riconoscendo la propria prigionia nei confronti delle passioni empie e la propria mancanza delle virtù divine, nonché il proprio disperato bisogno di essere liberati dal peccato. Il nostro ritorno a Dio incontrerà sempre le braccia aperte del Padre amoroso e pieno di attesa, pronto ad abbracciare e a baciare affettuosamente il figlio prodigo.           

Cristo ha detto: “Io sono la verità!” (Gv 14,6). La sua Parola è assolutamente vera, anzi è verità essa stessa, dal momento che è anche amore. Per questo dovremmo sempre e dovunque parlare “nella verità e nell’amore”. Al giorno d’oggi, generalmente, la Parola di Dio non è ben accetta. I cuori sono ermeticamente chiusi e duri, spesso come pietre. Anche le orecchie sono chiuse. Le numerose preoccupazioni spinose della vita quotidiana, come afferma la parabola evangelica, sono ostacoli molto grandi. Vi sono naturalmente anche molti cuori ben disposti, cuori docili e benedetti. Se si possiede un cuore simile, allora qualsiasi debolezza umana può essere posta davanti alla santità della Parola di Dio affinché lo Spirito santo possa manifestare il significato della sacra Scrittura e lo guidi alla verità eterna. Al di là delle molte parole dei mass media, che ci offrono informazioni quotidiane e notiziari di attualità, il bisogno della Parola di Dio portatrice di vita resta urgentissimo. Speriamo che vi siano sempre coloro “che hanno orecchie per ascoltare” (Mt 11,15) (11).