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I volti della madre

I volti della madre

22 Marzo 2015

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Italia

MASSIMO RECALCATI, Università di Pavia e di Losanna.
Massimo RecalcatiVive e lavora come psicoanalista a Milano. Ha discusso la sua tesi di laurea in Filosofia, dal titolo "Desir d'être e Todestrieb. Ipotesi per un confronto tra Sartre e Freud", con il prof. Franco Fergnani nel Luglio 1985. Nel 1989 si è specializzato presso la scuola di Psicologia di Milano diretta da Marcello Cesabianchi. Ha discusso la sua tesi di specializzazione in Psicologia, dal titolo "Analisi terminabile ed interminabile. Note sul transfert", con il prof. Enzo Funari. Ha svolto la sua formazione analitica a Milano con Carlo Viganò e a Parigi con Jacques-Alain Miller ed Eric Laurent tra il 1988 e il 2008.


L'’ideologia patriarcale che oggi sta esalando i suoi ultimi respiri, voleva ridurre l’'essere della donna a quello della madre. Era solo la figura della madre a sancire una versione benefica, positiva, salutare, generativa della femminilità. La donna, invece, separata dalla funzione materna, si prestava ad incarnare i fantasmi più maligni: cattiveria, peccaminosità, lussuria, inaffidabilità, stregoneria, crudeltà. Mentre la donna realizzata nella madre riusciva a emendare gli aspetti inquietanti della femminilità, la donna che rifiutava l'identificazione con la sola maternità portava con sé lo stigma di una anarchia pericolosa e antisociale che doveva essere redenta con gli strumenti della morale pedagogica o della psichiatria. Questa versione della femminilità (madre uguale bene, donna uguale male) è stata giustamente criticata e superata.

 

 

 

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