1 luglio 2022
Insieme a quella parola – “Misericordia io voglio e non sacrificio” –, possiamo portare con noi oggi l’immagine di quella casa di Cafarnao. Agli occhi dei testimoni di Gesù quella parola del Signore, tratta dal libro del profeta Osea (6,6), sintetizzava bene ciò che più gli stava a cuore: il Maestro la cita infatti di nuovo in Matteo 12,13, la medita e la vive lasciando che dia prospettiva a ogni suo incontro, fino a farne il respiro del suo ministero. Noi però, senza l’esperienza di quella casa, rischiamo di rimanere estranei a una misericordia così gratuita.
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30 giugno 2022
L’alba di una comunità, di una fraternità, della Chiesa, sta nella rapida sequenza di una chiamata libera e costitutiva, di un andare verso e presso Colui che chiama, in un movimento che è risposta e adesione, secondo una finalità delineata in modo netto e conciso: la compagnia dell’essere con Lui e l’invio che si connota per la duplice prospettiva della parola e del gesto, l’annuncio di salvezza e l’azione che fa indietreggiare il male.
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29 giugno 2022
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (v. 16), “Tu sei Pietro” (v. 18). È un reciproco chiamarsi per nome ciò che avviene tra Gesù e Pietro, un riconoscere l’uno l’identità profonda dell’altro. È questo ciò che può avvenire a ogni discepolo che si pone alla sequela di Gesù: essere riconosciuto nella sua identità più profonda e ricevere da questo sguardo di amore, che dona spessore e profondità, un nome nuovo.
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28 giugno 2022
Nei versetti precedenti l’evangelista ci ha mostrato esempi di persone che vogliono seguire o sono chiamati a seguire il Signore. Qui ancora ci sono i discepoli che seguono in Signore che sale sulla barca per traversare il lago diretto in territorio pagano, fuori dai confini di Israele (la barca è anche immagine della chiesa, della comunità dei credenti), ma vi è come un’opposizione a questo progetto, una forte ostilità, il vento e le acque sembrano guidati da forze nemiche.
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27 giugno 2022
Il prima: Gesù che guarisce /salva facendosi carico e portando.
La scena: Gesù che dialoga mentre si distanzia dalla folla.
Il dopo: Gesù sale sulla barca ed i discepoli, obbedienti, lo seguono, ritrovandosi in una tempesta. Presenza di Gesù strana e problematica (il sonno: quanto più vicino al non esserci!) ma, in ultima istanza salvifica.
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25 giugno 2022
Gli evangeli non sono semplici cronache di ciò che Gesù ha vissuto con i suoi discepoli. Certo intendono anche riferire con fedeltà e verità i gesti e le parole di Gesù, ma l’intenzione va al di là di questo: vogliono narrare l’inenarrabile. Come potrebbe infatti un essere umano raccontare la storia di un Dio che si fa uomo? È una contraddizione in termini. Eppure è ciò che fanno!
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24 giugno 2022
C’è un timore che coglie “tutti i vicini” (v. 65) di fronte all’azione sorprendente del Signore, un timore che non si accompagna alla paura, ma alla gioia. Sì, vi è un timore santo che è frutto della gioia, dello stupore di fronte alla straordinarietà delle grandi azioni del Signore, il quale sempre si piega sui piccoli e sui poveri per destare in loro e fra di loro vita e salvezza.
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23 giugno 2022
Il brano di oggi comincia con la notizia dell’arresto di Giovanni. Il precursore di Gesù lo precede anche nel martirio. Gesù si innesta sulla strada aperta dal Battista anche nel modo in cui inizia il suo ministero. Giovanni ha fatto da tramite tra Antico e Nuovo testamento, Gesù lo porta a compimento.
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22 giugno 2022
Gesù ha appena fatto esperienza dell’essere “Figlio di Dio”, come ci è narrato nei versetti subito precedenti, al Battesimo. Ma proprio allora “fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato”: è spinto nel deserto dallo Spirito al preciso scopo di essere tentato!
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21 giugno 2022
In quel tempo Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per farsi immergere da lui nell'acqua e ricevere il battesimo di conversione. Lui, il figlio di Dio, l’Innocente, non aveva certamente bisogno di conversione. Tuttavia, venendo nel mondo e rivestendosi della nostra condizione umana prende la nostra condizione di peccatori. Gesù entra pienamente nella nostra realtà, come lo rende visibile l’immersione nelle acque del Giordano. Nella piena logica dell‘incarnazione Gesù assume su di sé il peccato del mondo.
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20 giugno 2022
Nel vangelo secondo Matteo, Giovanni Battista e Gesù dicono la stessa cosa, hanno lo stesso messaggio: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino” (Mt 3,2 e 4,17). Metanoeite: cambiate pensiero, cambiate prospettiva. La vicinanza del regno induce un radicale cambiamento di vita. O non è piuttosto vero il contrario, che il nostro cambiamento della mente, del cuore, ci avvicina al regno di Dio? Che cosa viene prima? La grazia di Dio o la nostra volontà? I Rabbini si sono posti questo problema, e come sempre danno risposte dialettiche, contrapposte, in base a diverse prove scritturistiche. Certo, il regno di Dio viene, come direbbe san Paolo, indipendentemente dalle nostre opere, ma bisogna anche che noi sappiamo accoglierlo. Altrimenti, fiumi di grazia passano sopra la nostra testa senza nemmeno che ce ne accorgiamo.
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18 giugno 2022
“Se uno mi ama…”: è molto importante questa frase con cui si apre il testo evangelico di oggi. Gesù ci dà l’opportunità di valutare se lo amiamo oppure no. È importante di tanto in tanto fermarci a verificare se effettivamente amiamo il Signore. L’amore infatti, lo sappiamo bene, non è una condizione che si raggiunge una volta per tutte, ma va costantemente ricercata e alimentata affinché non si estingua. Ma è anche essenziale interrogarci sulla qualità del nostro amore per lui. Infatti, anche quando amiamo, spesso sbagliamo e non riusciamo a farlo come sarebbe opportuno fare.
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17 giugno 2022
Il nostro brano si situa alla fine del capitolo 12, che inizia indicando un tempo preciso: sei giorni prima della Pasqua. Gesù sale a Gerusalemme per l’ultima volta ed è acclamato dalla folla come il “benedetto, colui che viene nel nome del Signore, il re di Israele.”
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16 giugno 2022
Il nostro vangelo si apre con un plurale: “mentre erano in cammino”, ma subito si concentra su Gesù, il Signore, che entrò in un villaggio “e una donna lo accolse nella sua casa”. Non c’è abbondanza di parole: “lo accolse” basta a dire il dovere, la premura e la grazia dell’ospitalità incarnata da Marta.
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