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Il mistero della bellezza

Il mistero della bellezza

15 Aprile 2018

(Salva su calendario)

Italia

Umberto Galimberti,
Università di Venezia.
Se quella ebraica era una cultura della parola, quella greca era invece una cultura della visione, dominata dal senso della finitudine e della misura. Così anche la bellezza per l’uomo greco antico è ciò che rispetta delle misure, e cioè ha proporzioni calcolabili. Il cristianesimo porterà poi sulla scena un Dio che si fa corpo visibile, dando in questo modo maggior spazio all’immagine e quindi all’arte figurativa. Ma la bellezza è essenzialmente “simbolo”, cioè una dimensione in cui confluisce e si compone il sensibile – ciò che è materiale, che ha a che fare con i sensi, il proprio Io – e il sovrasensibile – un’eccedenza di significato, un’ulteriorità di senso, un rimando a qualcos’altro.

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Umberto Galimberti

UMBERTO GALIMBERTI

Umberto Galimberti ha insegnato Filosofia della storia presso l’Università “Ca' Foscari” di Venezia ed è psicoanalista di formazione junghiana. Fissando il proprio sguardo filosofico sui confini tra ragione e follia, nei suoi studi ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo, corpo e anima, rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica. Collabora con la Repubblica sia con editoriali su temi d'attualità sia con approfondimenti di carattere culturale. Cura inoltre la rubrica epistolare di “D, La Repubblica delle Donne”, inserto settimanale de La Repubblica.

Tra i suoi libri recenti: Eros e psiche (2012); I miti del nostro tempo (2012); La morte dell’agire e il primato del fare nell’età della tecnica (2013); La terra senza il male (2013); Idee: il catalogo è questo (2013); Il segreto della domanda. Intorno alle cose umane e divine (2013); Giovane, hai paura? (2014); L’usura della terra (2014) La disposizione dell’amicizia e la possessione dell’amore (2016). L’editore Feltrinelli pubblica l’edizione delle sue Opere.