8 febbraio

In questo giorno la chiesa siro-occidentale fa memoria di Severo, monaco e patriarca di Antiochia nel VI secolo, ricordato anche dalla Chiesa copta il 14 di amšīr e il 2 di bābah.
Severo originario di Sozopoli, in Pisidia, dopo gli studi, compiuti ad Alessandria e a Berito (l'odierna Beirut), si ritirò in un monastero nei pressi di Gaza, attratto dal radicalismo evangelico dei monaci palestinesi.
Formatosi in ambienti fedeli alla teologia di Cirillo di Alessandria e ostili sia alla filosofia greca che alle affermazioni del concilio di Calcedonia, Severo dedicò gran parte della sua vita a difendere, basandosi sulle Scritture e sugli insegnamenti dei padri, le cosiddette posizioni «miafisite moderate».
Dopo un soggiorno a Costantinopoli, Severo fu consacrato nel 512 patriarca di Antiochia. Negli anni del suo ministero pastorale antiocheno egli trasmise ai suoi fedeli, attraverso omelie che sono ritenute tra le più belle dell'antichità, un profondo desiderio di conoscenza del Cristo e di comunione con Dio.
A più riprese egli cercò anche di dare un valido contributo alla comprensione tra le diverse fazioni teologiche in cui ormai la chiesa d'oriente si era divisa, ma per il continuo mutamento delle politiche imperiali fu costretto a desistere.
Dopo un ultimo viaggio a Costantinopoli, si ritirò in Egitto, dove morì a Chois l'8 febbraio del 538, conscio di avere fatto quanto era nelle sue possibilità perché fosse la carità ad avere l'ultima parola nella vita della chiesa.


TRACCE DI LETTURA

Fratelli, domani partiamo verso le sante chiese delle campagne e verso i santi monasteri di coloro che si consacrano alla vita solitaria. Infatti la legge vuole che colui che in ogni epoca occupa questa sede apostolica lasci la città e visiti il gregge della diocesi.
Ma voi, come pensate che mi sosterrò quando per un po' di tempo sarò dissociato dalla comunione con voi, amici di Dio? Ad ogni modo, in mia assenza, andate in chiesa con perseveranza e assiduità, e lì, alzando le vostre mani, chiedete a Dio che vi guidi in ogni opera buona e vi aiuti. Fortificatevi nella fede e nella purezza della carne, facendo il segno della croce sulla vostra fronte e rivestendovi della forza dei santi misteri come di una corazza. Per la misericordia abbondante verso i bisognosi sarete degni della misericordia che viene dall'alto. E anche noi, lontani da voi, vi aiuteremo, chiedendo a quegli uomini che hanno lasciato il mondo e si sono uniti a Dio, che facciano salire per voi preghiere pure.
(Severo di Antiochia, Omelia cattedrale 55)


PREGHIERA

Pastore fermo, lampada luminosa,
proclamatore dell'ortodossia è il patriarca Severo,
maestro del gregge di Cristo.
Ogni ginocchio si piega dinanzi al Signore,
ogni lingua lo benedice;
la gloria di Dio si dilata,
riempie il volto dell'universo.
Chiedi al Signore per noi,
o maestro dell'ortodossia,
che ci rimetta i nostri peccati.


LETTURE BIBLICHE
2Tim 3,10-4,22; 1P 5,1-14; At 20,17-38; Gv 10,1-16


Il Martirologio Romano ricorda oggi Stefano di Muret, eremita e testimone della semplicità e del radicalismo evangelici.
Tutto ciò che sappiamo dei primi trent'anni della sua vita lo dobbiamo al suo biografo Stefano di Liciac. Secondo quest'ultimo, Stefano di Muret, nativo dell'Alvernia, si era recato nell'Italia meridionale a seguito del padre quando era ancora dodicenne. Fu probabilmente in tale occasione che venne a contatto con gruppi eremitici nei pressi di Benevento, rimanendo fortemente affascinato dal loro genere di vita.
Giunto attorno al 1076 ad Ambazac, sulla collina di Muret, nella regione di Limoges, Stefano si ritirò nella solitudine, e a poco a poco si raggrupparono attorno a lui altri amanti della quiete. In pochi anni, il bosco di Muret si riempì di piccole capanne, che diventarono in seguito un monastero d'impronta classica. Qui Stefano fu semplicemente un testimone fedele e autentico del vangelo. A Muret egli accolse ogni giorno pellegrini, viandanti, visitatori di ogni specie, con misericordia e amore per tutti; ma accolse soprattutto i poveri, riconoscendo in essi la visita di Cristo, e i peccatori, verso i quali mostrò la forza della misericordia, infinitamente più grande della forza del peccato.
Stefano morì l'8 febbraio 1124, senza lasciare nulla di scritto. Ma a partire dai suoi insegnamenti orali i suoi discepoli redassero in seguito un'opera spirituale e una Regola.
Alla sua morte, i suoi compagni furono costretti a lasciare Muret per Grandmont, dove diedero vita all'Ordine di Grandmont, ispirato alla testimonianza di Stefano, che influenzò in modo significativo la rinascita spirituale del XII secolo.


TRACCE DI LETTURA

Questo era il pensiero del nostro padre Stefano: «Il peccatore che viene da noi, se sente parole crudeli penserà che Dio è crudele e si attaccherà ancor più alla sua iniquità. Darà invece ascolto più facilmente a chi gli annunzia la salvezza dell'anima sua se prima avrà ricevuto quel che gli è necessario per il corpo. Se quindi vanno serviti loro dei beni spirituali perché si liberino dal loro errore, molto più vanno dati loro dei beni temporali perché servano Cristo». E così si rivolgeva ai peccatori, annunciando l'amore di Dio: «Fratello mio, non aver paura. Tu non puoi vincere Dio al punto da aver più potere tu nel peccare che lui nel perdonare. I tuoi peccati sono piccoli nel momento in cui ti converti a Dio».
(Stefano di Muret, L'Evangelo e nient'altro)


PREGHIERA

O Dio,
che hai condotto
il beato Stefano alla solitudine
per renderlo padre in Cristo
di molti figli spirituali
e per mostrare loro
con la parola e con l'esempio
la via che conduce alla patria celeste,
accorda a noi che su questa terra
abbiamo gustato il pane del cielo
di conoscere la via che porta a te,
per poter giungere al riposo senza fine.
Per Cristo nostro Signore.


LETTURE BIBLICHE
Is 35,1-10; Mt 19,27-30


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Girolamo Emiliani (+ 1537) (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (30 ṭūbah/ṭerr):
Sofia, Pistis, Elpis e Agape di Tessalonica (II sec.), martiri (Chiesa copta)

LUTERANI:
Georg Wagner (+ 1527), testimone fino al sangue in Austria

MARONITI:
Zaccaria (VI-V sec. a.C.), profeta

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Teodoro lo Stratilata (+ 319), megalomartire
Zaccaria, profeta

SIRO-OCCIDENTALI:
Severo, patriarca di Antiochia, corona dei Siriani