Eucaristia, il doppio scandalo al cuore del cristianesimo
Prima della fuga dall'Egitto, ogni famiglia prese un agnello, maschio, puro e senza difetti, e lo sgozzò al crepuscolo, macchiando di sangue i due montanti e l'architrave di ogni porta. Poi tutti gli ebrei, quella notte, arrostirono la carne degli agnelli sul fuoco, e la mangiarono con pane senza lievito e con erbe amare: niente di crudo o di cotto nell'acqua, ma tutto arrostito sul fuoco, con la testa, le zampe e le frattaglie. Quello che restò il mattino, venne bruciato. Anche il Nuovo Testamento conosce una alleanza tra Dio e il suo popolo: la nuova alleanza, che avrebbe insieme confermato e cancellato l'antica. Durante l'ultima cena, come raccontano i tre vangeli sinottici, Gesù disse ai discepoli: «Ho desiderato ardentemente mangiare questa pasqua con voi prima della mia passione. Vi dico infatti che non la mangerò fino a quando sia compiuta nel regno di Dio». E preso un calice, dopo aver reso grazie, disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi. Vi dico infatti che da questo momento non berrò del frutto della vigna finché sia venuto il regno di Dio». Poi, preso un pane e reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me». E allo stesso modo con il calice, dopo aver cenato, dicendo: «Questa è la nuova alleanza nel mio sangue che è versato per noi».
I sacrifici degli agnelli nell'antica alleanza avvenivano molte volte: giacché erano molteplici, dicono i padri greci, erano anche vani. Il sacrificio della nuova alleanza avviene invece una volta sola, per volontà di Dio e di Cristo, quando Gesù sale sulla croce e muore in croce anticipando il suo gesto ai discepoli durante l'ultima cena: per questo carattere di assoluta unicità, la cerimonia della nuova alleanza è fondata ed eterna. È vero che anch'essa si ripete, ogni volta che i fedeli accostano allabocca il pane ed il vino: ma il fondamento dell'alleanza sta indietro, all'origine, quando Gesù si immola sulla croce per perdonare i nostri peccati. Il gesto di Cristo durante l'ultima cena è, in primo luogo, un ricordo: quel pane spezzato in pezzi più o meno minuti ci racconta di scorcio l'episodio della crocefissione, quando, allo stesso modo, le membra di Gesù erano state colpite, ferite, vilipese, spezzate. Ma, nella sua essenza, il gesto di Gesù è molto più di un ricordo. È una conversione: una metamorfosi. Mentre Gesù offre il pezzo di pane e il sorso di vino ai discepoli, egli trasforma quelle semplici specie naturali nel suo stesso corpo, nel suo stesso sangue, e solo in questo modo il suo gesto diventa il segno fisico della nuova alleanza.