Warning: getimagesize(images/stories/Qiqajon/recensioni/EntrareneimisteridiCristo.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Warning: getimagesize(images/stories/Qiqajon/recensioni/EntrareneimisteridiCristo.jpg): failed to open stream: No such file or directory in /home/monast59/public_html/plugins/content/multithumb/multithumb.php on line 1563

Eucaristia, il doppio scandalo al cuore del cristianesimo

 

Ora, le membra e il sangue di Cristo sono lì, sulla tavola, nelle mani di Gesù, o nel calice, che egli tiene in mano: sono state trasformate in pane ed in vino; e Gesù raccomanda ai discepoli di mangiare e di bere, come fanno ogni giorno quando mangiano e bevono il pane e il vino della loro esistenza. Questo è il doppio scandalo, il doppio, grandioso paradosso dell'Eucaristia: la conversione del pane e vino in corpo e sangue di Cristo; il cannibalismo mistico, per cui i fedeli gustano il corpo del loro Signore. Per quanto possa sembrare assurdo e incomprensibile, i fedeli devono accettare questo mistero: senza l'eucaristia, intesa non in senso simbolico ma in senso fisico, non esiste nessun cristianesimo, il quale ha bisogno di questo doppio scandalo e ne fa la sua essenza. Guardando ed ascoltando ciò che accade con occhi e orecchie mistiche, i fedeli comprendono che le parole del sacerdote, le quali ripetono alla lettera quelle del Cristo, operano la grande metamorfosi: la stessa che le parole e i gesti di Gesù avevano operato durante l'ultima cena. Tutto avviene per intervento miracoloso dello Spirito Santo, sebbene questo intervento venga ricordato nei testi dei padri greci e non ancora nei vangeli sinottici.

Mentre Gesù offre il suo corpo ai discepoli durante l'ultima cena, egli è già morto: sembra vivo, parla con perfetta ragionevolezza, come fanno i viventi e non i morti; eppure il corpo della vittima, se fosse ancora vivo, non sarebbe adatto alla manducazione da parte dei discepoli. Questa interpretazione non viene data dai vangeli sinottici, ma dai padri greci, i quali pensano che il corpo di Cristo sia già stato segretamente immolato, forse dallo Spirito Santo. Tutto ciò che racconta la liturgia bizantina dell'eucaristia è egualmente ineffabile e inconcepibile. I fedeli sanno che ognuno di loro assorbe soltanto un pezzo di pane e un sorso di vino: dunque una parte minima del corpo di Cristo; eppure i padri greci ci assicurano che, nell'eucaristia, i fedeli possiedono e gustano l'intero corpo di Cristo. Origene assicura che ognuno di essi lo gusta secondo la propria necessità e la propria natura: tocco non meno misterioso di quelli di cui abbiamo parlato finora.

* * *

Alla fine, avviene la metamorfosi definitiva. Pur restando in apparenza esseri umani, i fedeli si
trasformano nel corpo vivente di Cristo: tutto viene divinizzato, secondo il profondo desiderio del pensiero bizantino. Non ci sono più corpi isolati e divisi, non c'è più nulla di terreno e di mondano; ma c'è soltanto l'unico, immenso corpo divino della Chiesa, che si identifica totalmente e assolutamente con quello del Cristo. L'aveva già detto Ignazio di Antiochia, pochi decenni dopo la morte di Gesù. «Cercate dunque di avere un'unica eucaristia. Una sola infatti è la carne del Signor nostro Gesù Cristo e uno solo il calice che ci unisce nel suo sangue, uno solo è l'altare, come uno solo il vescovo, insieme al presbiterio e ai diaconi, miei compagni di servizio. Tutto ciò che farete, lo farete secondo Dio».

Corriere della sera, 21 luglio 2013
di PIETRO CITATI

vai al libro:
LUIGI d'AYALA VALVA
{link_prodotto:id=1037}