Omelia di mons. Domenico Sorrentino


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mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

Assisi, 22 ottobre 2011
Benedizione del Monastero di San Masseo
Oggi ricomincia qui un filo, uno dei tanti fili di questa storia meravigliosa. Chi lo tesserà questo filo? Lo Spirito di Dio, è lui il grande tessitore, e noi ci lasciamo tessere

 

Assisi, 22 ottobre 2011
              

ascolta l'omelia:
 
 
Ne 8,1-4a.5-6.8-12; 2Tm 3,14-4,5; Gv 4,19-24 

“Sono io, che parlo con te” (Gv 4,26). Questa rivelazione del Signore avviene oggi in mezzo a noi: anche noi come la Samaritana siamo alla ricerca di lui, e i nostri passi vanno sempre un po’ incerti, e la nostra ricerca è sempre un po’ a tentoni. Ma lui è vicino, ci dice: “Sono io, che parlo con te. Sto qui con te”. Questo luogo oggi si riempie della sua presenza e siamo in ascolto della Parola perché questa presenza possa essere per noi luminosa, perché ci possa riempire i cuori, perché possa dare una traccia ai nostri passi.

Riprendiamo dunque l’ascolto della Parola dalle prime battute, nel libro di Neemia. Il popolo che si ritrova dopo una grande crisi, in realtà ancora in situazione di crisi, è finalmente riuscito – per pura grazia, nonostante le fatiche, le fragilità che hanno opposto resistenza – ad avere il suo tempio e le sue mura, ed ora deve ricevere ciò che è più importante del tempio e delle mura, o meglio ciò che dà senso al tempio e alle mura: deve ricevere la presenza del Signore nella sua Parola, nella sua Sapienza, nella sua Legge. Abbiamo ascoltato quello che avviene: la Parola viene proclamata, la Legge viene annunciata, spiegata; tocca i cuori e la vita cambia, si intenerisce, si rinnova. È quello che ogni volta che ascoltiamo la Parola deve avvenire. È di questo che è capace solo la Parola del Signore, e per questo noi siamo uomini e donne dell’ascolto, che a questa Parola hanno dato credito, e che da questa Parola si lasciano illuminare. È bello, cari fratelli e sorelle di Bose che riprendete con noi qui il nostro cammino, che ciò accada in questa Chiesa locale che si trova in questo anno in cammino proprio intorno al tema della Parola di Dio. Sempre una Chiesa vive della Parola. Noi in questo anno ci siamo messi in ascolto speciale dell’Antico Testamento, vogliamo familiarizzare con queste pagine: una lunga storia di salvezza, in cui Dio si è fatto vicino al suo popolo e attraverso il suo popolo all’umanità intera per preparare il grande annuncio, il vertice della rivelazione, il culmine, quello che abbiamo ascoltato nel Vangelo. Eccoci dunque a chiedere a questa Parola di orientare anche il cammino di questa comunità: lì una crisi che si risolve in mura che si innalzano, che vengono restaurate, un po’ come qui a San Masseo rivediamo queste mura in un nuovo splendore… una lunga storia che rinasce, così come deve poi rinascere dentro e fuori di queste mura il tempio vivo del Signore, deve rinascere l’ascolto della Parola di Dio, deve rinascere il senso della vita, ispirato al Vangelo come qui in questa nostra Assisi è stato da duemila anni annunciato e vissuto, come soprattutto lo ha vissuto Francesco. Desideriamo che questa casa diventi per la nostra comunità – e anche per tanti altri che qui, attratti dal fascino di Assisi, vengono pellegrini – un luogo dove la Parola tocchi i cuori, Parola da voi proclamata, Parola da voi testimoniata.