Perché sono qui?

Fratelli, sorelle,
dice la nostra Regola:

Tu sei entrato in comunità per seguire Gesù. La tua vita dunque si ispirerà e si conformerà alla vita di Gesù descritta e predicata nell’Evangelo” (RBo 3).

La prima affermazione di questo passo della Regola è veramente importante nella sua disarmante semplicità. Perché ciascuno di noi è entrato in comunità? Per seguire Gesù, per vivere radicalmente il Vangelo. Ognuno di noi sa che questa è la risposta. È importante ricordare questo quando l’appartenenza alla comunità viene messa in crisi e la tentazione dell’abbandono ci seduce. Allora occorre chiedersi: che cosa mi impedisce di seguire Gesù? O di vivere radicalmente il Vangelo? Le condizioni della comunità sono mutate? Gli altri non sono come me li aspettavo? Non mi sento riconosciuto? Di fronte a queste e tante altre obiezioni che possiamo fare, dobbiamo subito chiederci: ma questo mi impedisce di seguire Gesù?

E di converso: il mio restare in comunità è ancora un seguire Gesù e un cercare di vivere radicalmente il Vangelo? O è diventato altro? Da cosa è motivato? Dalla volontà e dal desiderio di seguire Gesù o da pigrizia da accasamento, da inerzia, da comodità, da motivi altri che nulla hanno a che vedere con la sequela e il Vangelo? Ogni situazione esterna, per quanto sgradevole, non può avere il potere di impedirci di cercare di ispirare la nostra vita alla vita di Gesù narrata nel Vangelo, ma è semplicemente la realtà che a noi si presenta per dare concretezza alla volontà e al desiderio di seguire Gesù. La nostra Regola sembra qui fare eco alle parole della Regola di Benedetto quando afferma che la Scrittura, massimamente il Vangelo, è “rettissima norma di vita umana” (RB 73). Una norma che non è una legge scritta ma una direttrice che traccia una traiettoria, una luce che indica una direzione: la direzione che ciascuno di noi ha scelto entrando in comunità e che è la direzione anche della comunità stessa, la direzione che fa sì che la comunità sia comunità: seguire Gesù, “vivere radicalmente l’Evangelo”.

Perciò, fratelli e sorelle, siamo sobri e vigilanti, perché il nostro Avversario, il Divisore, come leone ruggente si aggira cercando una preda da divorare. Resistiamogli saldi nella fede e perseveranti nella faticosa e quotidiana sequela di Gesù. E tu, Signore, abbi pietà di noi.

fratel Luciano