Vangelo del giorno
17 giugno 2025
Gesù racconta questa parola alla folla che gli si raduna attorno. È un testo che ci chiede ogni volta di essere riletto con cura, per non correre il rischio che per la sua familiarità diventi scontato. In questo modo faremmo proprio l'opposto di quello che il Signore ci chiede in questa parabola ovvero non dare il giusto spazio alla sua parola.
Vangelo della domenica
15 giugno 2025
SS. Trinità
Giovanni 16,12-15 (Pr 8,22-31; Rm 5,1-5)
di Luciano Manicardi
Gesù non rende la sua presenza saturante e totalizzante ma lascia spazio allo Spirito: consente ai discepoli di nascere, di venire alla parola. Genera a libertà e responsabilità i discepoli. Ritirarsi e inviare lo Spirito è un atto di fede nei discepoli: Gesù crede in loro. Saranno i discepoli a forgiare, mediante l’apertura allo Spirito, le parole che Gesù non ha pronunciato. Gesù fa spazio ai suoi, apre per loro la strada allo Spirito che li guiderà alla piena verità. Gesù li ha amati, ha vissuto con loro, li ha istruiti. Ora si tira indietro e lascia loro come eredità lo Spirito.