Ascoltare per avere lo sguardo di Dio
Il credente è anzitutto colui che ascolta. Credere e amare, che sono fondamento e fine della vita cristiana, sono semplicemente impossibili senza l’ascoltare: senza l’ascolto non c’è fede e non c’è amore.
Il credente è anzitutto colui che ascolta. Credere e amare, che sono fondamento e fine della vita cristiana, sono semplicemente impossibili senza l’ascoltare: senza l’ascolto non c’è fede e non c’è amore.
Non si tratta solo di ascoltare, ma di ascoltare ciascuno degli altri. Solo con un ascolto che assume l’altro nella sua unicità sarà anche praticabile l’amore concreto e visibile per il fratello e la sorella
La Regola è uno strumento privilegiato per aiutare il singolo e la comunità nel suo insieme ad assumere e vivere la forma cristiana, la forma che deriva dal vangelo. La Regola propone come fine il perseguire la conformità al vangelo, la conformità alla vita di Gesù, la conformazione al Cristo povero.
Questo oggi che magari fatichiamo a chiamare “oggi di Dio”, segnato com’è da un imprevedibile che ha sorpreso tutti e da misure imposte che limitano il nostro muoverci, ci insegna qualcosa di valido sempre, cioè che l’oggi, ogni oggi, ogni momento di ogni nostra giornata, anche quelli che torneranno a essere più normali, è l’unica occasione che abbiamo di vivere, anzitutto, e di vivere il vangelo.
La preghiera personale è una preghiera che lo Spirito adatta alla sensibilità di ciascuno, ma che consiste essenzialmente nel dare del “tu” al Signore nel segreto del proprio cuore. Consiste nel passare dal noi all’io, nel dire in prima persona, davanti a se stessi e al Signore soltanto, ciò che nella preghiera comune diciamo insieme agli altri.