Foto e sintesi del 5 giugno

XIII Convegno Liturgico Internazionale Bose, 4 5 6 giugno 2015
ARCHITETTURE DELLA LUCE
Arte, spazi, liturgia

Organizzato dal Monastero di Bose 
in collaborazione con l'Ufficio Nazionale per i Beni Culturali
Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori

FOTO E SINTESI DEL 5 GIUGNO

La seconda giornata del convegno si è aperta con l’intervento di Paolo Tomatis, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, il quale ha proposto una riflessione sull’esperienza della luce nella liturgia, traendo ispirazione dal versetto 10 del salmo 36: “Nella tua luce vediamo la luce”. Tomatis ha evidenziato il duplice ruolo che gioca la luce nella liturgia: essa “fa vedere” e, insieme, “si fa vedere”. Il medium tra queste due prospettive è l’atto del vedere del credente. E una sapienza architettonica ha di mira proprio questo: iniziare l’occhio del credente a vedere ogni cosa alla luce di Dio.

È seguita la relazione di Sigurd Bergmann, docente presso l’Università norvegese di Scienza e Tecnologia di Trondheim, dal titolo “Luce nordica e architettura sacra: uno sguardo attraverso la lente teologica”. Analizzando diversi edifici sacri del nord Europa, Bergmann ha suggerito l’idea che l’architettura debba celebrare il dono della vita come dono di luce, in contrasto con l’oscurità, il potere e le ombre che sembrano caratterizzare la quotidianità nella latitudine nordica.

La sessione mattutina si è chiusa con una panoramica sulle esperienze e sui progetti di illuminazione, offerta dall’architetto Donatella Forconi. Attraverso lo studio di vari esempi di chiese e cattedrali, ha fornito spunti di riflessione metodologici sulla progettazione dell’illuminazione dei luoghi liturgici.

Nel pomeriggio sono intervenuti l’architetto Martin Struck, che ha illustrato attraverso le immagini alcune nuove soluzioni architettoniche della luce in contesti storici e geografici diversi; il liturgista Joaquim A. Félix de Carvalho, con un’esposizione sulla cappella Árvore da Vida, del seminario di Braga, interpretata come metafora dell’eternità. Infine Kim En Joong, artista di origini coreane e ora residente a Parigi, e Denis Coutagne, storico dell’arte, hanno discusso dell’arte della vetrata come veicolo della Luce.

La serata è proseguita poi, dopo cena, nella chiesa romanica di san Secondo, che per l’occasione è stata “rivestita” della luce di decine di candele. Maddalena Crippa, attrice di prosa nota in campo internazionale, ha recitato brani tratti da opere dei padri della chiesa, della tradizione mistica ebraica, testi poetici e testi di grandi architetti. Suggestivi gli intermezzi musicali di Fabio Mina, che si è cimentato con strumenti di varie etnie, tra cui il duduk e il khaen. La lettura di un frammento tratto dalle poesie di Fernando Pessoa ha concluso la serata dedicata al “suono della luce”.