“Il Regno dei cieli è simile…”
28 luglio 2025
Gesù può essere visto e come seme e come campo e come colui che semina. La parabola è come un prisma con aspetti diversi e più prospettive affinché la luce del Regno possa scintillare ai nostri occhi.
Gesù può essere visto e come seme e come campo e come colui che semina. La parabola è come un prisma con aspetti diversi e più prospettive affinché la luce del Regno possa scintillare ai nostri occhi.
Matteo ha fin qui presentato l’attività generosa e rassicurante del seminatore e l’accoglienza differenziata e problematica della “Parola del Regno” (v.19). Ora Gesù inizia a descrivere il Regno dei cieli e, con il primo di una serie di paragoni, continua a parlarci del campo in cui viviamo e che siamo, ma portando l’attenzione non tanto sul “dopo” quanto sul “prima”.
Giacomo, figlio di Zebedeo, del quale facciamo memoria oggi, è uno dei primi discepoli scelti da Gesù, insieme con Giovanni, suo fratello, e subito dopo Pietro e Andrea. Tutti e quattro erano pescatori, per cui la loro dimora era praticamente il lago di Tiberiade che gli evangelisti Marco e Matteo preferiscono chiamare “mare di Galilea”, cosa che permette di vedere nella loro chiamata una liberazione dalle potenze del male che in fondo al mare hanno il loro antro.
“Perché parli loro in parabole?” chiedono i discepoli a Gesù; perché non parli in modo chiaro, esplicito, senza simbolismi e analogie, in modo che tutti possano capire? E così potranno accogliere te e il messaggio che tu porti. È qui l’errore: pensare che in tal modo tutti possano capire, pensare che se Gesù non avesse usato le parabole per raccontare il regno di Dio tutti avrebbero capito senz’altro il suo messaggio e allora lo avrebbero accolto.
Il modo di coltivare tipico del medio oriente al tempo di Gesù è molto diverso da quello di oggi, in particolare in occidente. Oggi si cerca la sicurezza che là dove cade il seme il terreno sia fertile perché possa rendere al massimo; nella parabola di Gesù, al contrario, il seme viene sparso ovunque anche in punti in cui è evidente che non potrà crescere niente.
Facciamo memoria oggi di Maria Maddalena, la “apostola degli apostoli”, come la definisce San Tommaso d’Aquino. A lei per prima, infatti, è apparso il Signore Risorto, e lei per prima è inviata a portare agli apostoli l’annuncio: “Ho visto il Signore” (v. 18).
L’annuncio di Gesù sull’imminenza del Regno dei Cieli, accompagnato da segni di guarigione, incontrava forti resistenze nella generazione in cui visse. In particolare, i responsabili religiosi del popolo — scribi, farisei e sadducei — lo osteggiavano apertamente e lo rifiutavano. Per questo motivo, troviamo in Gesù anche parole dure di giudizio, come quando rimprovera quella generazione, definendola “perversa e malvagia” (v. 39).