Beata debolezza

La maggior parte di noi è inquieta, se non addirittura smarrita, quando ci appare, in modo più o meno brutale, la nostra debolezza. Alcuni arrivano perfino a fuggire: bisogna aver già una certa esperienza dell'amore di Dio per osare permanere nella debolezza e riconciliarsi con il proprio peccato.

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E’ possibile conoscere lo Spirito Santo?

Lo Spirito Santo, che “soffia dove vuole” e di cui non si sa “né da dove viene né dove va” (Giovanni 3,8) è come uno sconosciuto nella confessione di fede dei cristiani…. Resta circondato da un profondo mistero. Ma il quarto Vangelo ci rivela che, pur se il mondo non conosce lo Spirito Santo, visto che non può riceverlo, i credenti invece lo conoscono, “perché egli dimora presso di loro e sarà in loro” (Giovanni 14,17).

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Il mistero che noi dobbiamo conoscere

La liturgia educa il credente alla preghiera indicando anzitutto il primato dell’ascolto della parola di Dio contenuta nelle Scritture. Affermare che nella rivelazione giudeo-cristiana l’ascolto è dimensione essenziale e costitutiva della preghiera, significa relativizzare la parola dell’uomo, ponendola come atto secondo, come risposta.

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Dio non è mai «prevedibile»

Ciascuno di noi è amato e chiamato da Dio in modo unico, inconfondibile. La «scelta» può aver luogo soltanto se il cristiano vive in unatteggiamento di fondamentale apertura e disponibilità e si sforza continuamente di conservare questo atteggiamento. Ciò significa soprattutto che le decisioni veramente vitali non vanno prese in base a criteri di utilità e convenienza, e che non si deve escludere nessuna delle possibilità che Dio segnala.

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Una preghiera calma

La fretta nella preghiera, così come il senso di stanchezza, sono il segno che ti aggrappi al tempo materiale, privo delle benedizioni dello Spirito e delle aspirazioni all'eternità. La percezione del tempo materiale, dell'importanza dei minuti, delle ore, delle azioni umane temporali che ti attendono dopo la preghiera, contribuisce a soffocare in te lo Spirito e a impedirti di godere della percezione dell'eternità e di vivere in essa durante la preghiera.

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