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Signore, tu sei il mio Dio vivente,
la mia forza, il mio giusto giudice,
tu medico potentissimo,
tu sacerdote in eterno,
tu la nostra guida verso la patria

Alcuino di York

Le pericopi del vangelo seguono il lezionario proprio del nostro monastero.

«Come il cuore di un passero…»

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29 marzo 2024

«La tua tomba, sorgente della nostra risurrezione, o Cristo, si è rivelata portatrice di vita, più bella in verità del paradiso, più splendente di qualsiasi talamo regale». Così canta la liturgia bizantina, che chiama il sepolcro del Cristo dormiente «divino forziere di vita», «sorgente della risurrezione di Cristo».

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Accogli me che vengo a te

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PODCAST - Tracce di preghiera per la quaresima - 8

In questo venerdì santo, in cui ricordiamo la passione e morte di Gesù, contempliamo, attraverso la preghiera di un manoscritto silvestrino del quattordicesimo secolo, le sette parole di Gesù sulla croce. E poi uno stralcio di un’omelia di Origene.

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Invitati, traditori, amati

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28 marzo 2024

Sulla soglia del grande triduo santo, giorni in cui, accompagnati dalle liturgie, rivivremo il grande mistero della passione, morte e resurrezione del Signore Gesù, prima di immergerci nella luminosità della grande cena, questa mattina siamo messi ancora una volta di fronte all’incomprensione, ai dubbi, dei discepoli, del discepolo che è ciascuno di noi.

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La violenza non avrà l’ultima parola

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27 marzo 2024

Una parabola, un modo di narrare, quello di Gesù, che conduce a cerchi concentrici da un apparente lontano a un vicino dove siamo noi stessi uditori, di ieri, di oggi. Due quadri. Il primo descrive la cura che il padrone del campo ha per la sua vigna, metafora della cura che Dio ha per il suo popolo che in Gesù si rende manifesta come estesa all’umanità intera.

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Questo spreco di profumo

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26 marzo 2024

Gesù è circondato da ostilità crescente: i capi dei sacerdoti e gli scribi cercano di catturarlo. Gesù non si ritrae, non fugge, resta fedele alla volontà di bene del Padre, e neppure si incupisce, si chiude nel cinismo. Resta nella passione di amore per il Padre e per quell’umanità quotidiana che lo attornia e che non capisce bene il dramma che egli sta vivendo.

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Una contestazione radicale

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25 marzo 2024

Siamo all’inizio della Settimana Santa e leggiamo una pagina del Vangelo secondo Marco in cui da un lato Gesù maledice una pianta e compie dei gesti violenti nel cortile del Tempio, dall’altro c’è l’unico insegnamento di Gesù sulla preghiera in questo vangelo che collega il pregare al perdono. Questo ci turba, perché il fico non ha colpa, se non ha ancora frutti. Non è il tempo in cui si raccolgono i fichi. Gesù sembra in preda alla collera.

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"Se tu fossi stato qui...Se tu credi"

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23 marzo 2024

Il brano della resurrezione di Lazzaro è il vangelo della 5° domenica di Quaresima dell’annata A, ma a Bose lo riproponiamo ogni anno come approccio alle celebrazioni pasquali, per ricordarci, con la liturgia bizantina del Grande Sabato di Lazzaro, che “ogni uomo che muore si chiamerà Lazzaro, poiché rialzandosi alla voce di Cristo, vivrà per sempre”.

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Cosa Dio spera da noi?

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22 marzo 2024

Ecco una domanda importante: “Qual è il comandamento più importante?” Nell’ebraismo che aveva trovato e elencato nelle sue Scritture ben 613 comandamenti, era logico – almeno così pensiamo noi – cercare di stabilire una certa gerarchia. Impossibile, infatti, tener d’occhio l’imponente massa delle cose da fare o da evitare. 

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Una sapienza diversa

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21 marzo 2024

Stupiscono l’agire e le parole di Gesù. Gesù si muove fuori dall’ordinario, spiazza i suoi interlocutori, mostra una sapienza e una libertà che gli altri non si aspettano, si rivela in qualche modo imprevedibile, inafferrabile, e quindi, anche solo per questo, non dominabile, e dunque pericoloso. Persona scomoda, persona non gradita, persona nei confronti della quale l’unico modo che i suoi avversari mostrano di avere per rivolgersi è quello della falsa adulazione, della menzogna che a loro dispetto grida una verità: “tu insegni secondo verità la via di Dio” (v. 16).

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Giuseppe, uomo giusto

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19 marzo 2024

Chi è Giuseppe? Matteo ce ne fornisce un ritratto sobrio e allo stesso tempo splendido. Giuseppe è innanzitutto un uomo generato da un altro, Giacobbe (cf. Mt 1,16). È l’anello di una lunga catena che, a partire da Abramo, e passando per Davide, testimonia la fedeltà incrollabile di Dio al suo popolo (Mt 1,1-16), di generazione in generazione. Ma è anche l’anello, in questa lunga catena, che rischia di spezzarsi: di lui non si dice, a differenza di tutti i suoi avi che “generò”. Giuseppe è solo “generato”. Una vita votata alla sterilità la sua? 

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Senza vera preghiera, la vita spirituale diventa vuota

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18 marzo 2024

Leggiamo oggi l’ultima parte di un racconto costruito “a sandwich”, caratteristico della scrittura dell’evangelista Marco. Ricordiamo il contesto: dopo l’entrata di Gesù a Gerusalemme e la sua acclamazione da parte del popolo, egli e i suoi discepoli escono dalla città e camminano verso Betania, presumibilmente ospiti di Marta, Maria e Lazzaro, amici del Signore. All’indomani, ritornando a Gerusalemme, lungo il cammino, passano accanto a un albero di fico. Gesù ha fame e guardando all’albero cerca un frutto, ma non ne trova.

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Dire il male

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16 marzo 2024

Che cosa significa male-dire? Augurare il male a qualcuno, oppure dire il male, denunciarlo, chiamare male il male? Sappiamo, certo, che non si deve male-dire nessuno: “Benedite e non male-dite” (Rm 12,14); e, specialmente, che non si deve ricambiare il male con il male: “benedite coloro che vi male-dicono” (Lc 6,28). Ciò nondimeno anche Gesù era un uomo, e anche a lui accadeva di essere affamato. La fame, di solito, ci rende impazienti, aggressivi. 

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