L'epistolario di don Mazzolari e Maria di Campello
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di PIERSANDRO VANZAN S.J.
Nel fitto e suggestivo carteggio ventennale troviamo la storia e l'intreccio di due vite molto diverse, eppure profondamente legate in Dio e nella speranza di un futuro migliore per la Chiesa e il mondo
di PIERSANDRO VANZAN S.J.
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MARIA DI CAMPELLO, PRIMO MAZZOLARI,
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Nel fitto e suggestivo carteggio ventennale tra don Primo Mazzolari e Maria di Campello troviamo la storia e l'intreccio di due vite molto diverse, eppure profondamente legate in Dio e nella speranza di un futuro migliore per la Chiesa e il mondo (1). Come sottolinea nella prefazione Enzo Bianchi , priore della Comunità di Bose, c'è qui «l'eloquenza silenziosa di sorella Maria un tratto così marcante della sua spiritualità che emerge da ogni rigo ' ma anche il sofferto tacere di un uomo che è consapevole di avere una missione di predicazione evangelica ben al di là degli angusti confini della parrocchia di Bozzolo in cui molti, troppi, vorrebbero rinchiuderlo» (p. 5). Don Primo Mazzolari e sorella Maria di Campello (2), figure straordinarie nella Chiesa del Novecento, attraverso questo carteggio ben delineano le rispettive vicende biografiche fortemente asimmetriche, ma egualmente segnate da molta audacia cristiana , trasmettendoci quanto caratterizzava entrambi: «Far rifulgere in tutto il suo splendore il Vangelo di Gesù Cristo» (p. 6).
Queste lettere, infatti, sono intrise di profondi sentimenti umani, di continua ricerca spirituale, di radicale riferimento al Vangelo e, soprattutto, d'intenso sentimento amicale, che li accompagnerà nonostante la distanza e i tortuosi rispettivi cammini per un lungo tratto delle loro vite. La curatrice (3) - che ha dotato il carteggio di un ricco apparato di note e lo presenta con un'ampia introduzione permette di seguire questa singolare vicenda con partecipazione e rigorosa metodologia storica, donandoci un tassello prezioso e finora sconosciuto della storia della Chiesa contemporanea. Tanto più che, se la vicenda del parroco di Bozzolo è oggetto di studi e ricerche nel 2009 sono previsti due grandi convegni, in occasione del 500 anniversario della morte , l'eremo di Campello e la sua ispiratrice sono meno noti.
Perciò è pregio non secondario di questo volume come di altre fonti pubblicate negli ultimi tempi (4) sollevare il velo su quella piccola ma significativa realtà umbra. Ricordiamo infine che, dopo la morte di Maria, avvenuta nell'eremo il 5 settembre 1961, la piccola famiglia ha continuato a vivere nello spirito di quella ospitalità «senza confini» che aveva impresso la fondatrice e, pur essendo ormai mancate le sorelle della prima ora, è ancor oggi luogo di preghiera e accoglienza (5).