In occasione dei 50 anni di vita comune, abbiamo iniziato a pubblicare con cadenze regolari le prime "Lettere agli amici", accompagnate da una breve contestualizzazione storica. Per i primi dieci numeri l'introduzione è a cura di Paolo Marangon, docente di storia dell'educazione. Per i numeri successivi il contesto storico-ecclesiale è ricostruito da Massimo Faggioli, docente al Dipartimento di Teologia e Studi Religiosi presso la Villanova University (U.S.A.) e amico fraterno di Bose da decenni.

Lettera agli amici - numero 19 - Umiltà e mitezza sono essenziali alla comunione

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Domenica in albis 1988

La lettera datata 10 aprile 1988, Domenica in albis, denunciava la situazione di conflittualità nella chiesa e l’attivismo verso il sociale e il politico come contraltare della mancanza di carità tra cristiani. La lettera accennava a “accuse gravi a molti fratelli, denunce a tribunali ecclesiastici”. Sulla scena politica italiana continuava la lotta per la supremazia nella maggioranza parlamentare tra la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista, mentre anche all’interno della compagine democristiana in politica e tra cattolici nella chiesa era evidente la conflittualità.

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Lettera agli amici - numero 18 - Lasciamo agire il silenzio

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Pasqua 1987

La lettera della Domenica delle Palme del 1987 invitava ed esprimeva un desiderio di silenzio “per la vita fraterna ecclesiale e comunitaria”, pur non tacendo le tentazioni mondane nella chiesa che si traducono in competizione e ambizioni di una “nuova presenza strategica” nella città terrena e un “nuovo confessionalismo” nei rapporti tra le chiese. La lettera fa anche riferimento alla distonia tra opinioni critiche espresse in privato e “proclami pubblici pieni di deferenza e di omaggi” – un aspetto della de-istituzionalizzazione del cattolicesimo e del passaggio a forme movimentistiche di presenza dei cattolici nella società.

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Lettera agli amici - numero 15 - Sulla visibilità della chiesa

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Pentecoste 1984

La lettera della Pentecoste 1984 critica le tendenze presenti nella chiesa cattolica italiana a dar voce a nostalgie per il modello costantiniano, che si sostanzia in un rifiuto del modello evangelico a favore di “una saldatura tra società politico-civile e chiesa istituzionale […] al tentativo di costituzione di una nuova forma di cristianità”. La lettera cita, tentando di non polemizzare, il discorso di Giovanni Paolo II ai giovani di Comunione e Liberazione del 13 maggio 1984, in cui il papa difendeva il progetto di cercare per la chiesa “per mezzo di questa nostra visibilità lo spazio dovuto” all’interno di una società pluralista.

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Lettera agli amici - numero 14

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Pentecoste 1983

Il 1983 è un anno ricco di avvenimenti ecclesiali a cui la lettera fa riferimento. Il 16 aprile 1983 la Conferenza episcopale italiana pubblicava il messaggio finale della propria assemblea sul tema “Eucaristia, Comunione, Comunità”. Il 22 maggio 1983 si concludeva a Milano il XX Congresso Nazionale Eucaristico d’Italia, con la messa celebrata da Giovanni Paolo II. La lettera non fa riferimento al giubileo straordinario, l’Anno Giubilare della Redenzione, indetto da Giovanni Paolo II per il periodo 25 marzo 1983 – 22 aprile 1984, data della Pasqua.

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Lettera agli amici - numero 13

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Pentecoste 1982

La lettera della Pentecoste 1982 è tutta incentrata sulla pace. La lettera reca la data del 3 giugno 1982, anniversario della morte di Giovanni XXIII, quando la guerra tra Argentina e Regno Unito per le Isole Falkland non era ancora conclusa. Lo fu solo il 14 giugno 1982, dopo dieci settimane di combattimenti nelle piccole isole dell’Atlantico distanti quasi tredicimila chilometri da Londra, in mano inglese dal 1833 e una colonia della Corona dal 1841.

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