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Bose è una comunità di monaci e di monache appartenenti a chiese cristiane diverse che cercano Dio nell'obbedienza al Vangelo, nella comunione fraterna e nel celibato. Una comunità che si pone al servizio degli uomini e delle donne del nostro tempo.


Vangelo del giorno

Ascoltare e comprendere

26 luglio 2024

Un commento alla pagina evangelica odierna appare superfluo, perché Gesù stesso ce lo offre spiegandoci il significato della parabola del seminatore.

Vangelo della Domenica

Da dove il pane?

28 luglio 2024

XVII domenica nell’anno
Giovanni 6,1-15
di Sabino Chialà

Gesù pone ai discepoli un interrogativo decisivo: dove l’essere umano può trovare il pane, ciò che può davvero trasmettergli la vita? Quel nutrimento è offerto da Gesù nel pane sovrabbondante che offre alle folle. Un pane che i discepoli non possono procurarsi con i propri mezzi, ma possono ricevere, così come le folle. La vita è un dono che il Signore offre in abbondanza, sfuggendo però a chi vuole mettere le mani su di lui per manipolarlo così da usarlo a proprio vantaggio.

Per pregare con noi

Preghiera dei giorni: Sabato (IV)

27 luglio 2024

Signore eterno della storia
che avvolgi il mondo nell’amore
noi attendiamo il tuo ritorno
offriamo a te la nostra lode.

Lettera agli amici

Uno sguardo rinnovato

Lettera agli amici - Qiqajon di Bose n. 76 - Trasfigurazione 2024

“Fu trasfigurato davanti a loro” (Mt 17,2). La festa della Trasfigurazione ci pone davanti a questo evento di luce: l’uomo Gesù muta di aspetto al cospetto di tre suoi discepoli e la natura divina che lo abita risplende in tutta la sua pienezza di fronte a esseri umani creati a immagine e somiglianza di Dio. Così è lo sguardo stesso dei discepoli a essere trasfigurato, beneficiando di una luce nuova nella quale contemplare il Figlio dell’Uomo. Uno sguardo nuovo – quello di Pietro, Giacomo e Giovanni al Tabor e quello di ciascuno e ciascuna di noi quando lo alziamo verso il Signore trasfigurato – che abilita a un discernimento altro sulle realtà che ritroviamo ai piedi della montagna, nel nostro quotidiano pellegrinaggio verso la Gerusalemme celeste. Uno sguardo rinnovato e reso chiaroveggente dalla frequentazione della Legge e dei Profeti – presenti attraverso Mosè ed Elia – e dall’ascolto del Figlio amato, come chiede di fare la voce del Padre risuonata sul Tabor.