Lavoro e povertà

Fratello, sorella, la tua povertà secondo l’Evangelo significa condividere i beni e vivere nel massimo provvisorio consentito per seguire Cristo nella sua spogliazione e nel suo abbassamento, e diventare conforme a lui che da ricco si fece povero tra gli uomini. Inoltre povertà sarà per te spogliazione quotidiana, tendente a fare di te uno dei piccoli, uno dei poveri di JHWH.

Tu vivrai la tua povertà anche sottoponendoti al lavoro, come tutti gli uomini. Tu lavorerai perché i padri e gli apostoli hanno lavorato per vivere del lavoro delle proprie mani, perché non ti è lecito farti servire dagli altri, perché il lavoro è collaborazione alla creazione in atto da parte della Sapienza di Dio, perché tu devi testimoniare la tua solidarietà con gli uomini, operando in mezzo a loro.

(Regola di Bose 21.23-24)

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La regola, il priore e la sinodalità

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Fratello, sorella, l’Evangelo sarà la regola, assoluta e suprema.

Nessuna comunità e nessuna persona possono realizzare ed esaurire tutte le esigenze dell’Evangelo. Solo la chiesa universale nella sua completezza storica può esprimere la totalità degli appelli contenuti in esso.
Ma avendo tu scelto di vivere la comunità e il celibato con dei fratelli di cui essere custode, tu non sarai sballottato a ogni soffio di vento, e con l’Evangelo terrai conto anche di essi: infatti sono per te la regola vivente. In essi parlerà Cristo ogni volta che tu dovrai riconoscere di non vedere chiaro, di non sapere come rispondere con gioia agli appelli dell’Evangelo.

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La probazione della vocazione

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Fratello, sorella, quando giungi in comunità col desiderio di seguire l’Evangelo, tu conosci poche cose di questa vita che ti ha attirato e che hai scelto. Ti occorre dunque un tempo di riflessione e di maturazione della vocazione ricevuta.

Pieno di quell’amore vero che non si accontenta di doni parziali e passeggeri, ti impegni con l’accoglienza liturgica a vivere stabilmente nella comunità la vocazione ricevuta, accolta e poi scelta. Da allora i tuoi atti e i tuoi atteggiamenti prendono una visibilità comunitaria.

Provata la tua vocazione all’interno della comunità, viene per te il momento, fratello, sorella, di dare in modo definitivo questa tua vita a Dio, e di darla davanti alla chiesa. Nella liturgia della professione, invocato lo Spirito santo affinché ti ispiri un consenso degno e incrollabile, tu pronuncerai il “sì” totale, irrevocabile, libero, all’appello di vivere il celibato e la vita comune secondo lo spirito della Regola.
Questo “sì” lo pronuncerai davanti alla chiesa garante e confermante il tuo carisma nello Spirito santo al Padre, per Cristo che è l’Amen eterno, il testimone fedele e verace.

(Regola di Bose 9-11)

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Una luce che irrompe

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6 agosto 2023

Trasfigurazione del Signore
professione monastica di Federico e Paolo
Omelia di fr. Sabino Chialà, priore di Bose

Cari fratelli e sorelle, cari amici e ospiti,

abbiamo appena riascoltato l’annuncio che questa festa della Trasfigurazione del Signore ci rivolge. Un annuncio che ha al suo centro la visione di una luce che irrompe nella storia di noi uomini e donne di tutti i tempi. Quali che siano le situazioni che viviamo, i pensieri che si affollano, i sentimenti che ci abitano, i pesi che gravano sul nostro cuore, la liturgia di questa notte ci parla di luce. Ci invita a venire alla luce e a gioire di questa luce, che non procede dai nostri sforzi, ma è puro dono. È luce che scende da Dio e che inonda ogni cosa: dal volto del Messia Gesù, alla creazione intera, che con noi celebra questa festa cosmica. Tutta la creazione è infatti destinataria di questo annuncio di luce.

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Il sepolcro si è aperto

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8 aprile 2023

Pasqua del Signore
Omelia di fr. Sabino Chialà, priore di Bose

Fratelli e sorelle,
nel nostro cammino pasquale eccoci giunti alla notte santa. La notte in cui accogliamo l’annuncio, semplice quanto sconvolgente, che la vita è più forte della morte, che il bene vince sul male. Questo annuncio non ci viene da un generico istinto o bisogno di vita che ci abita e che di tanto in tanto emerge, ma da un preciso evento che costituisce il fondamento della nostra fede: Gesù il Messia, il Figlio di Dio, è risorto dai morti. È per questa fede che noi siamo qui questa notte; ed è questa fede che vogliamo rinsaldare, rinnovando le promesse del nostro battesimo, come faremo tra poco.

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Verso un oltre di pienezza di vita

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6 aprile 2023

Cena del Signore
Omelia di fr. Sabino Chialà, priore di Bose

Fratelli e sorelle,
rivivendo la cena del Signore, entriamo nella celebrazione del mistero pasquale. Lo facciamo ricordando la Pasqua del popolo di Israele, di cui abbiamo ascoltato il racconto nella prima lettura; la Pasqua di Gesù, nella versione giovannea della lavanda dei piedi; la Pasqua vissuta dalla comunità di Corinto, perché ogni eucaristia è celebrazione pasquale.

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La signoria nella Passione

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7 aprile 2023

Passione del Signore
Omelia di fr. Sabino Chialà, priore di Bose

Fratelli e sorelle,
il nostro cammino nel mistero della Pasqua del Signore giunge in quest’ora nona del venerdì al suo punto più oscuro, dove le tenebre si ammassano fitte e sembra che nulla più resti di quell’esistenza spesa per la vita di tutti. Gesù sembra sconfitto, annientato. Tutto sembra finito. Un bel sogno... infranto da un epilogo senza luce.

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