Unicità della persona e desiderio di comunione

La nostra civiltà occidentale è una civiltà competitiva. Fin dalla scuola il bambino impara a “vincere”; i suoi genitori sono incantati quando è il primo della classe. È così che il progresso materiale individualista e il desiderio di salire di grado per un prestigio più grande hanno avuto la meglio sul senso della comunione, della compassione e della comunità. Si tratta adesso di vivere più o meno soli nella propria casetta, con un cartello sulla porta che dice: “Attenti al cane!”, custodendo gelosamente i propri beni e cercando di acquistarne altri. È perché l’occidente ha perso il senso della comunità che sorgono, qua e là, piccoli gruppi che cercano di ritrovare quello che è andato perduto (JEAN VANIER, La comunità: luogo del perdono e della festa, Jaca Book, Milano 2000, pp. 32-33)

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