Il cristianesimo è la religione della libertà

La presenza dei cristiani nel mondo – cittadini leali, ma pronti a testimoniare anche col sangue che lo stato non è Dio e che il Dio vivente ha una relazione personale con ogni anima – questa presenza fonda e rinnova la genuina libertà dello spirito.
Nulla è prezioso per i cittadini quanto la libertà di pensiero e di espressione. Ma non la si può esercitare in modo legittimo che rispettando quella degli altri, cioè tentando di liberarsi dai propri pregiudizi, dalle proprie passioni...

Senza libertà, senza passare attraverso l’esperienza della libertà, non riusciremo a costruire niente. Nel pensiero dei pensatori cristiani dei primi secoli, che commentano il Vangelo in modo ispirato, la libertà e la responsabilità definiscono la persona umana. Il nostro contributo alla libertà non deve consistere in limitazioni esteriori, ma in una sostanza positiva. In questo caso, l’esperienza dell’amore vero. Tutto il resto sarà spazzato via dalla storia (Atenagora, Chiesa ortodossa e futuro ecumenico. Dialoghi con Olivier Clément, Morcelliana, Brescia 1995, pp. 285-286.289)!

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