Solidarietà come portare

Nel brano di Marco la determinazione dei portatori emerge di fronte alle difficoltà e agli ostacoli che trovano sul loro cammino. Non riuscendo a portare il paralitico davanti a Gesù perché la folla e la calca lo impedivano, non esitano a salire sul tetto della casa in cui si trova Gesù e “fatta un’apertura, calarono la barella dove giaceva il paralitico” (Marco 2,4). Quel gesto diviene per Gesù visibilizzazione della fede dei portatori: Gesù, infatti, “vista la loro fede” (Marco 2,5), perdona e guarisce il paralitico. L’immagine va oltre ciò che riguarda il malato e diviene modello di ciò che si dovrebbe vivere nelle comunità cristiane: essere portati dagli altri nelle proprie miserie e malattie, nei propri peccati e nelle proprie debolezze. Essere portati perché si è incapaci di camminare da soli. qui il gesto di portare il malato assume un connotato di sacramentalità e di esemplarità: è segno di ciò che il Padre fa con il credente e il modello di ciò che dorrebbe avvenire nella chiesa tra i fratelli. In questo gesto vi è il sacramento di una verità spirituale che riguarda ogni cristiano: ognuno è bisognoso di essere portato dall’altro (L. Manicardi, {link_prodotto:id=606}, Qiqajon, Bose 2004, pp. 21-22).

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