Entrare nella no man’s land per incontrarsi

Tra un’idea di uguaglianza astratta e l’erezione di barriere culturali che si presumono insormontabili non c’è il nulla: c’è questa vasta striscia di terra di nessuno che, proprio perché è di “nessuno”, consente il dialogo tra gli individui. Invece di esaltare le diversità o di condannarle – oppure tentare, a fin di bene, di rendere tutti uguali – sarebbe forse meglio spostarsi tutti, più frequentemente in questa terra di nessuno, accostandosi gli uni agli altri. Questo viaggio però come tutti i viaggi implica una disposizione alla comprensione … Dovremmo abbandonare il timore dell’incertezza che può trasmettere questa terra di nessuno, dove la realtà “ha una natura peculiare: non è il mondo non mediato ‘degli altri, ma il il mondo tra noi e gli altri” (K. Hastrup) (Marco Aime, Eccessi di culture, Einaudi, Torino 2004)