Giorgio La Pira

In questi anni '60 Firenze assume un ruolo maggiore come città della pace. La Pira subisce un processo per aver permesso la proiezione del film “Non uccidere” di Autant Lara, Balducci è processato per aver difeso l'obiezione di coscienza.
Abbattere il muro della guerra e costruire il ponte della pace diventa sempre più l'impegno di La Pira, eliminato da Palazzo Vecchio nella crisi politica del 1965. Nello stesso anno va ad Hanoi, nel Vietnam del nord per gettare il seme della pace tra Stati Uniti e Vietnam del nord. Nel 1967 si incontra dopo la guerra dei sei giorni, con le guide politiche dell'Egitto e di Israele. Confortato dal magistero di Giovanni XXIII riprende la sua tesi sull'impossibilità della guerra nell'età nucleare.
Si convince che il vero realismo implica il disarmo completo e la nonviolenza.