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17 ottobre

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Tempera all’uovo su tavola lignea telata e gessata (particolare dell’icona dei Pastori d’oriente e d’occidente cm 40x40), stile bizantino
LE ICONE DI BOSE, Ignazio di Antiochia

IGNAZIO DI ANTIOCHIA (+115 ca)
pastore e martire

Le chiese d'occidente ricordano oggi Ignazio, detto Teoforo (portatore di Dio), secondo successore di Pietro sulla cattedra di Antiochia e morto martire attorno al 115. Di lui conosciamo soltanto il viaggio conclusivo verso il martirio, che egli nella sua grande fede trasformò in un cammino di sequela di Cristo, il Signore crocifisso ma trionfatore del male e della morte. Inviato a Roma per essere dato in pasto ai leoni, a ogni tappa del suo viaggio Ignazio fu salutato con affetto e rispetto dai cristiani, ai quali si prodigò fino all'ultimo di far pervenire incoraggiamenti mediante lettere che sono restano tra le più belle esortazioni alla fedeltà al vangelo di tutta la letteratura cristiana. Profondamente convinto della piena umanità e divinità di Cristo, Ignazio difese strenuamente la realtà dell'incarnazione del Verbo, rendendo testimonianza alla resurrezione attraverso il proprio martirio, accolto in piena libertà e con un amore vibrante. Venuto a sapere che i cristiani di Roma cercavano di strapparlo alla morte, impedendogli così di rispondere alla voce che lo esortava dal suo intimo a tornare al Padre, Ignazio scrisse loro pagine ardenti che testimoniano il suo desiderio di imitare la passione del suo Dio, di essere cibo delle belve per diventare pane puro di Cristo. Ignazio fu abitato dalla sollecitudine per l'unità della chiesa, unità che trova il proprio sacramento nell'eucaristia, vera carne di Cristo, e che si struttura attorno al vescovo chiamato a radunare, in armonia con i presbiteri suoi collaboratori il gregge dei fedeli nell'unica chiesa di Cristo. Le chiese d'oriente celebrano la sua memoria il 20 ottobre.


TRACCE DI LETTURA

Scrivo a tutte le chiese e annunzio a tutti che io muoio volentieri per Dio, se voi non me lo impedite. Vi prego di non avere per me una benevolenza inopportuna. Lasciate che sia pasto delle belve per mezzo delle quali mi è possibile raggiungere Dio. Sono il frumento di Dio, macinato dai denti delle fiere per diventare pane puro di Cristo. Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo. Non vi comando come Pietro e Paolo. Essi erano apostoli, io un condannato; essi erano liberi, io a tuttora uno schiavo. Ma se soffro per Dio, sarò affrancato in Gesù Cristo e risorgerò libero in lui. Il mio eros è stato crocifisso, e non vi è in me un fuoco per le cose materiali, ma un'acqua viva, che parla in me e che dice nel mio intimo: «Ignazio, vieni al Padre».
(Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani 4,1-3 e 7,2)


PREGHIERA

Signore Dio,
Padre della chiesa,
tu ci hai donato in Ignazio,
frumento macinato
per diventare pane puro di Cristo,
un imitatore della sua passione:
concedici di rifugiarci nel vangelo
come nella carne di Gesù
e di vivere fino al dono della vita
la carità che conduce a te, Padre,
benedetto nei secoli dei secoli.


LETTURE BIBLICHE
Fili 3,17-4,1; Gv 12,24-28


Paolo di Tamma, icona copta del XX sec.
Paolo di Tamma, icona copta del XX sec.
PAOLO DI TAMMA
(IV sec.)
monaco

Il 17 del mese di bābah, la Chiesa copta ricorda il monaco Paolo di Tamma, «sette volte suicida per amore di Dio».
Originario di Tamma, nella provincia di Asyūṭ, Paolo trascorse buona parte della sua vita facendo l'eremita sulla montagna di al-Ašmūnayn, assieme a un discepolo di nome Ezechiele che fu poi il suo biografo. Le Vite ci raccontano dei numerosi viaggi durante i quali Paolo ebbe modo di conoscere i più noti monaci della regione.
Ciò che tuttavia colpisce nei racconti tradizionali sul monaco di Tamma è che il suo desiderio di essere con il Signore era tale che Paolo si tolse la vita per sei volte per amore di Cristo, e ogni volta questi gliela ridonò. Al termine di queste ripetute «follie», egli avrebbe voluto, secondo il suo biografo, seguire le orme di Cristo morto per i peccatori, ma il Signore gli disse che le dimostrazioni d'amore che aveva fornito erano più che sufficienti.
Le versioni moderne del Sinassario copto hanno eliminato questi racconti, forse perché inspiegabili, o addirittura scandalosi. Tuttavia dietro a questa vicenda altamente inusuale, si cela la convinzione che tra Dio e l'uomo la vera comunione può giungere soltanto attraverso un continuo e reciproco deporre e ridonare la vita l'uno per amore dell'altro.
Paolo morì il 7 di bābah di un anno imprecisato del IV sec., ed è sepolto nel monastero di Anba Bishoi, accanto a Bishoi di Scete, al quale era legato da un'amicizia che li rese inseparabili nella vita come nella morte.


TRACCE DI LETTURA

Ai tuoi pensieri non dare riposo finché il riposo non nasca per te senza il riposo. Lasciali morti, vivendo nelle cose di Dio. Infinito è Dio. Non vi è misura a un saggio che sta nella sua cella. La misura di un sapiente che sta nella sua cella è il Signore.
(Paolo di Tamma, Epistola 3, 44 e 47)

Stando nella tua cella, figlio mio, non essere come gli ipocriti. Non affaticarti a pregare, e sarai udito. Stando nel dolore, attendi la quiete.
(Paolo di Tamma, Opera senza titolo 102-104)


PREGHIERA

O Giuseppe, capo dei sacerdoti
della grande città di Alessandria,
puro nella tua continenza
e rivestito di vera umiltà,
nei giorni del tuo patriarcato
toccò questa grande grazia
a noi indegni:
la venuta verso di noi
dei nostri padri crociferi,
abba Bishoi e abba Paolo,
gli astri luminosi.
Essi divennero per noi
due porti di salvezza,
e illuminarono le nostre anime.
Salute,
o nostro padre Bishoi il giusto,
salute, o nostro padre Paolo,
amato da Cristo.
Chiedete al Signore per noi,
o nostri padri che amate i vostri figli,
che ci rimetta i nostri peccati.


LETTURE BIBLICHE
1Cor 3,4-23; 1P 5,5-14; At 18,24-19,6; Lc 16,1-12


LE CHIESE RICORDANO...

ANGLICANI:
Ignazio (+ 115 ca), vescovo di Antiochia, martire

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (calendario romano e ambrosiano)

COPTI ED ETIOPICI (7 bābah/ṭeqemt):

Paolo di Tamma, monaco, «sette volte suicida per amore di Dio» (Chiesa copto-ortodossa)
Ciriaco di Gerusalemme e sua madre Anna (+ 361 ca), martiri (Chiesa coptocattolica)
Pantaleone (Panṭalēwon; V-VI sec.), monaco (Chiesa etiopica)

LUTERANI:
Ignazio, vescovo e martire in Asia Minore
Nicholas Ridley (+ 1555), vescovo e testimone fino al sangue in Inghilterra

MARONITI:
Cosma e Damiano (+ 303 ca), martiri
Margherita Maria Alacoque (+ 1690), vergine

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Osea (VIII sec. a.C.), profeta
Andrea di Crisis (+ 767), osiomartire
Sinassi dei santi di Kazan (festa che cade la domenica successiva al 4 ottobre del calendario giuliano)
Ritrovamento delle reliquie di Guria, arcivescovo di Kazan, e di Barsanufio, vescovo di Tver (1595) (Chiesa russa)
Stefano Stiljanović (XVI sec.), principe, e sua moglie Elisabetta, monaca (Chiesa serba)
Eudemos I Diasamidze (XVI-XVII sec.), patriarca (Chiesa georgiana)

VETEROCATTOLICI:
Ignazio di Antiochia, vescovo e martire