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Nata il 15 gennaio 1914 a Middelburg (Paesi Bassi). Suo padre è professore, poi direttore del liceo, sua madre, di origine russa, è scappata dal progrom; dei suoi due fratelli uno diverrà medico, l’altro Mischa, sarà un pianista geniale. Etty, studentessa molto dotata, intraprende gli studi di diritto e psicologia ad Amsterdam nel 1932. Nel 1940 l’occupazione dei Paesi Bassi da parte dei nazisti determina il destino dei centoquarantamila ebrei del paese. Etty non si rassegna alle umiliazioni quotidiane che l’occupante infligge a un’intera popolazione: divieto d’usare i mezzi pubblici, di frequentare i parchi, i negozi di verdura fresca “a salvaguardia della salute degli ariani”, e via dicendo...
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monaco trappista e poeta (1915- 1968)
Nato in Francia nel 1915 si trasferì con la famiglia nel 1916 negli Stati Uniti. Dopo la morte della madre nel 1920 ritornò dal padre in Francia. Nel 1928 fu mandato a studiare in Inghilterra per ritornare nuovamente in America nel 1934. I primi anni della sua vita furono plasmati dalla sensibilità artistica di entrambi i genitori: suo padre era un fine pittore e musicista, sua madre una donna dotata, benché dura. Anch’egli, dotato non solo intellettualmente ma anche artisticamente, era uno scrittore, un artista, un fotografo...
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papa di Roma (1881-1963)
A Roma il 3 giugno 1963, si spegne all’età di 82 anni Angelo Roncalli, divenuto papa di Roma nel 1958 con il nome di Giovanni XXIII. Era nato in una numerosa e povera famiglia di contadini della campagna bergamasca, dalla quale aveva imparato a riconoscere nella povertà una benedizione del Signore. Reso forte nella fede fin da giovane grazie alla semplice ma solida educazione ricevuta, Roncalli maturò già negli anni del seminario alcune intuizioni che faranno di lui un uomo profetico per tutte le chiese. Avviato dai suoi superiori alla carriera diplomatica, egli divenne nunzio in Bulgaria, poi a Istambul e a Parigi. Ovunque operò per la riconciliazione tra i cristiani, attingendo con rispetto ai tesori custoditi in ogni tradizione ecclesiale. In Turchia ebbe modo anche di interrogarsi riguardo alla presenza della chiesa in un mondo non cristiano. Eletto patriarca di Venezia nel 1953, egli affinò la sua visione della chiesa chiamata a essere povera e in ascolto dell’Evangelo, tesa a lavare i piedi degli uomini, e misericordiosa perché essa stessa generata dalla misericordia di Dio. Il 28 ottobre del 1958, Roncalli fu eletto a sorpresa vescovo di Roma.Giudicato un pontefice di transizione, papa Giovanni mostrò invece i frutti maturi della sua sensibilità pastorale. Nel gennaio del 1959 annunziò la convocazione di un concilio ecumenico, auspicando una nuova pentecoste su tutta l’assemblea dei credenti in Cristo. Papa Giovanni riuscì ad aprire, l’11 ottobre 1962, i lavori del concilio. Morì senza vedere i frutti della sua opera, ma nella pace e nella serenità dei poveri in spirito, lasciando un ricordo straordinario tra le genti di tutto il mondo.
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Nato a Portbandar il 2 ottobre 1869 in una famiglia della casta dei vaisya, quella dei commercianti, e in particolare della sottocasta dei bania, Gandhi giunge al matrimonio, per volontà dei genitori, all’età di tredici anni. Da sua moglie ebbe cinque figli, il primo dei quali morì poco dopo la nascita. Un altro lutto che colpì Gandhi, fu di lì a poco, la morte del padre. Questi eventi rappresentano per lui una forte e dolorosa provocazione a rispondere, trovando una forma di vita che sia all’altezza delle negazioni che colpiscono la condizione umana. Un primo passaggio che segna il suo cammino verso l’impegno per la pace, è la scoperta dell’eccesso del dolore, l’ingiustizia universale che colpisce le creature viventi.
Un secondo passaggio avviene in lui durante suo soggiorno in Gran Bretagna dal 1888 al 1891 come studente di legge a Londra. È la scoperta del diritto secondo leggi, norme, tutele, argomentazioni che devono in definitiva conformarsi alla verità. Questo orientamento ultimo, non deriva dalla cultura dell’impero britannico, ma dallo stesso sguardo e dal cuore pensante del giovane Gandhi. Divenuto avvocato nel 1893 si reca in Sud Africa come rappresentante legale di una ditta di Porthandar in una causa commerciale. Il breve soggiorno previsto si trasforma in una permanenza fino al 1914. È il terzo passaggio della sua vita: quello dell’assunzione del compito della lotta per la giustizia. In questo tratto di strada Gandhi giunge alla scoperta della nonviolenza. Gli indiani, oltre alle popolazioni di colore, venivano sistematicamente discriminati.
La legge occidentale si rivela inadeguata, espressione della logica dei dominatori.Ma proprio quando la reazione violenta sarebbe sembrata a tutti l’unica via percorribile, lui vede la nonviolenza come via politica da percorrere. Si può dire che la scoperta della nonviolenza fu per Gandhi la scoperta della politica. Con la nonviolenza come metodo si dischiude per lui lo spazio dell’azione politica personale e collettiva. A volte l’idea della nonviolenza è considerata il frutto di un’evasione tutta sentimentale da una realtà spiacevole. Gandhi conosceva la realtà dell’odio e della falsità perché l’aveva vissuta sulla propria pelle: in effetti fu proprio quella realtà a sopraffarlo, quando il 30 gennaio 1948 Gandhi fu assassinato. La sua scelta della nonviolenza non era un’evasione sentimentale o una negazione della realtà del male. Al contrario, era la lungimirante accettazione della necessità di usare la forza e la presenza del male come fulcro del bene e della liberazione.
M.K. Gandhi, “Gandhi per la pace. Aforismi”, a cura di Thomas Merton, Feltrinelli, Milano, 2004