Il pericolo delle antipatie e delle simpatie

Finché non accetto di essere un miscuglio di luce e di tenebre, di qualità e di difetti, di amore e di odio, di altruismo e di egocentrismo, di immaturità e di maturità, io continuo a dividere il mondo in “nemici” e “amici”, in “buoni” e “cattivi”; continuo ad erigere barriere dentro di me e fuori di me, a diffondere pregiudizi. Ma se ammetto di avere debolezze e difetti, di aver peccato contro Dio e contro i miei fratelli e sorelle ma che sono perdonato e posso progredire verso la libertà interiore e un amore più vero, allora posso accettare i difetti e le debolezze degli altri. Anche loro sono perdonati da Dio e possono progredire verso la libertà e l’amore; posso iniziare a vedere in loro la ferita che genera la paura, ma anche il dono che posso amare e ammirare. Siamo tutte persone mortali e fragili ma siamo tutti unici e preziosi. C’è una speranza; tutti possiamo progredire verso una libertà più grande. Impariamo a perdonare (Jean Vanier, La comunità: luogo del perdono e della festa, Jaca Book, Milano 2000, pp. 50-53).