Primo Mazzolari

Nel marzo 1920, Mazzolari è cappellano in Germania al seguito delle truppe di occupazione italiane.Nel suo diario il 2 aprile 1920 scrive: “Se la patria, come la vedono alcuni, è incompatibile con lo spirito che parla dalle pagine evangeliche, io rinuncio piuttosto alla patria. Io sento di amarla e di servirla meglio di qualunque altro, gridando i miei sentimenti con la parola di Cristo”. Siamo esattamente agli antipodi della posizione assunta da don Primo all'inizio della prima guerra mondiale. Si assiste qui a un rovesciamento della posizione. La patria non è più un valore assoluto, ma lo è l'evangelo. Vi è la coscienza che la guerra non ha prodotto alcun frutto di pace.
L'entrata dell'Italia in guerra il 10 giugno 1940 pone don Mazzolari in un'angoscia profonda.
Non c'è niente di quell'imperialismo cattolico che pure era largamente presente nella chiesa italiana, e non c'è niente di quello spirito che l'aveva portato ad essere interventista convinto nel 1915. Vi è la consapevolezza di vivere un'ora tragica, che avrebbe messo in questione la fede e la chiesa, di un'ora di tenebra che segnerà tutti e ciascuno.