Primo Mazzolari

Mazzolari non è un teologo cui chiedere una dottrina sistematica, ma un credente e un prete che cerca con tutte le sue forze di incarnare il cristianesimo nella vita degli uomini, nella sofferenza della gente. Lungo la sua esistenza il crinale della pace e della guerra gli appare sempre più un luogo decisivo della testimonianza cristiana. Egli stesso ha sperimentato sulla sua pelle dalla partecipazione come interventista convinto alla guerra del 1915-'18, al dibattito sulla pace e sulla bomba atomica durante la guerra fredda, la faticosa uscita dalla tradizionale teologia della guerra giusta. Per questo non assume mai toni polemici contro la chiesa, anche se spesso la sua critica è profonda e paga per questo prezzi alti - nel 1954 il S. Uffizio gli restringe la predicazione alla sola parrocchia e gli proibisce di scrivere e dare interviste su materie sociali. Chiede solo che la sua posizione non sia negata, che il seme della resistenza evangelica alla guerra sia lasciato germogliare. Il suo itinerario lo porta a prefigurare una chiesa che non ha altra pretesa in mezzo agli uomini che quella di seguire il comando di Gesù, senza appoggi né sostegni umani, dando la vita per i nemici.

Primo Mazzolari, Tu non uccidere, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo, 1991