ABCDell'Ecumene
“Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! … E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese”. Con queste parole papa Francesco si è presentato alla loggia di San Pietro la sera della sua elezione, il 13 marzo 2013: vescovo di Roma, chiesa che presiede nella carità tutte le chiese. È questo il cuore del ministero petrino, un ministero di comunione: non a caso la sottolineatura di papa Francesco è stata colta dai Patriarchi delle Chiese ortodosse – e dal Patriarca ecumenico Bartholomeos in particolare – come un chiaro segno di apertura a una diversa modalità di esercizio del servizio papale.
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p. Frans Bouwen, m.afr.
da Gerusalemme per Finestra ecumenica
La Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali ha tenuto la sua 14a riunione plenaria a Roma dal 22 al 27 gennaio 2017. Questo dialogo si è aperto ufficialmente nel 2004 e riguarda le Chiese che non hanno riconosciuto il concilio di Calcedonia del 451 e che, in passato, erano chiamate impropriamente “Chiese monofisite”, in particolare: la Chiesa armena apostolica, la Chiesa siriaca ortodossa, la Chiesa copta ortodossa, la Chiesa etiopica ortodossa e la Chiesa siro-malankarese ortodossa. La Chiesa eritrea ortodossa è impossibilitata a partecipare al dialogo a causa della situazione interna di quel paese.
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