Ripercorrere la nostra vita

Quando ci prepariamo a una confessione regolare, sia essa collettiva o individuale, dobbiamo sforzarci di ripercorrere la nostra vita; non basta dare indietro una rapida occhiata compilando la lista delle azioni indegne o cattive da noi compiute, ma bisogna esaminare più in profondità come tutto questo abbia potuto verificarsi.
Non basta pentirsi dei peccati che continuamente commettiamo; non basta porre una questione di ordine meramente morale: mi comporto bene o mi comporto male? Il problema è sapere che tipo di uomo io sono. Mi definisco un essere umano, sono così fiero di essere russo, cristiano ortodosso, di essere figlio o figlia, marito o moglie, fidanzato o fidanzata, padre o madre, di essere amico, compagno o collega di lavoro: ma in fin dei conti, chi sono? In quale parte di me stesso c'è la mia autenticità, e qual è la parte di facciata? Fino a che punto io mi sforzo di sembrare invece di essere, molto semplicemente?
Quando, dopo un esame di coscienza approfondito, e dopo aver meditato a lungo sull'evangelo e sulle vie del Signore, ci troviamo di fronte al nostro peccato, all'infedeltà alla nostra vocazione più grande, un dolore acuto, un senso di vergogna giungono immancabilmente a trafiggerci il cuore.