Ripercorrere la nostra vita

Ci vergogniamo profondamente di sentirci così lontani da quello che potremmo essere, così diversi dal progetto che Dio aveva su di noi nel momento in cui ci ha creato. Questo sentimento non dovrebbe essere che uno stimolo a cambiare il nostro modo di vivere. Noi dobbiamo soffermarci sul passato, esplorare implacabilmente le zone oscure della nostra vita, i pensieri e i moti del nostro cuore, così come i nostri desideri, i modi di agire e le relazioni che abbiamo con gli altri. Lo sguardo con cui ci esaminiamo deve essere severo e lucido, come quello del medico che esamina un malato, o quello con cui guardiamo davanti a noi quando camminiamo di notte su una strada, per non perderci e non cadere. Tutto quello che è accessibile allo sguardo deve essere rivelato, e deve essere detto
in tutta lealtà; bere il calice della vergogna fino alla feccia, accogliere il dolore fino al punto estremo, non cercare delle scuse per renderlo meno cocente, senza lasciarsi però abbattere dalla vergogna. Solo sopportando la nostra indegnità con tutta la forza di cui siamo capaci, potremo sottrarci a ciò che la vergogna risveglia in noi.