23 marzo 2023
Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, pescatori di mestiere, da qualche tempo seguono Gesù. Ricordiamo l’inizio: Gesù camminava lungo il mare di Galilea e li vide mentre insieme al padre riparavano le loro reti. Li chiamò insieme a Pietro e Andrea: “Venite dietro a me vi farò pescatori di uomini. Ed essi subito lasciarono la barca, il loro padre e lo seguirono” (Mt 4,18-22).
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22 marzo 2023
Gli occhi di Gesù, prima fissati in un amorevole sguardo verso il “tale” che desiderava seguirlo ma che non ce la fa, ora si levano su coloro che sono attorno e stanno assistendo alla scena, e le sue parole sono nette: “Quanto è difficile per chi ha ricchezze entrare nel Regno di Dio!” (v. 23).
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21 marzo 2023
Proprio come quest’uomo ricco tutti ricerchiamo la vita eterna. Ma non tutti la intendiamo allo stesso modo. Sicuramente tutti cerchiamo di sfuggire a ciò che la rende “non eterna”, cioè alla morte e alle sue conseguenze. La nostra vita non può forse essere definita come una vera e propria lotta in cui si cerca di avere una vita piena?
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20 marzo 2023
Come invece Gesù conosce il suo Dio?
È un Dio i cui comandi sono mezzi per far crescere la vita grazie alle relazioni di amore rispettoso: Come sta scritto “Vedi, io pongo davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi perciò ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandamenti (le sue parole), le sue leggi e le sue norme, perché tu viva.” (Dt 30,15)
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18 marzo 2023
Oggi il Vangelo ci pone davanti alle parole rivolte a Gesù da Giovanni, che si fa portatore di un “noi” che subito stride ai nostri orecchi. Giovanni, uno dei discepoli più vicini a Gesù, insieme a suo fratello Giacomo, era soprannominato “figlio del tuono”, probabilmente perché molto zelante e capace di imporre il suo sentire.
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17 marzo 2023
In cammino attraverso la Galilea, per la seconda volta Gesù preannuncia ai discepoli la sua passione, morte e resurrezione. Sappiamo che nei vangeli sinottici tale annuncio viene ripetuto tre volte. Sono parole importanti che mostrano l’orizzonte della vita cristiana; esse devono essere riprese costantemente perché indicano il senso e la direzione del nostro cammino, affinché possiamo adattare il passo e l’orientamento al cammino di Gesù. Ascoltiamole ancora una volta: non si tratta di seguire un personaggio grandioso, ma un condannato a morte, un umiliato, un rigettato; letteralmente, un “consegnato” (paraditotai): tutta la sua esistenza è stata vissuta all’insegna di un lasciarsi consegnare, di un donarsi.
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16 marzo 2023
Nel vangelo che meditiamo oggi è racchiusa una della più belle professioni di fede: “Credo, aiutami nella mia incredulità” (v.22). È “uno della folla” che grida ad alta voce questa invocazione a Gesù e come molte volte nei vangeli spesso i personaggi non hanno nome per indicare che potremmo anche essere noi.
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15 marzo 2023
Questo brano della Trasfigurazione che ci coglie a metà del cammino quaresimale viene a farci capire che la via della croce, la via dolorosa, il sopportare il male, non è mai fine a se stesso, ma ha un compimento: la resurrezione.
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14 marzo 2023
Quali sono le parole che più ci colpiscono leggendo questa pericope? Forse: vita, salvare, perdere… Troviamo famiglie di termini che presentano sfumature diverse, ma il concetto è chiaro e ricorre in tutti e quattro i vangeli: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia la salverà” dice Lc 9,24.
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13 marzo 2023
“Ma voi, chi dite che io sia?” (v. 29). Questa domanda risuona con forza per ogni uomo o donna che si professi discepolo del Signore Gesù. Risuona potente nel cammino di conversione cui tutti siamo chiamati non solo in questo tempo di Quaresima.
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11 marzo 2023
Quando si scavano le fondamenta di una casa, spesso si lavora nel fango, ai lati frana il terreno e si è tentati di fermarsi, ritenendo il punto raggiunto sufficientemente solido, anche se è ancora terreno, compatto ma pur sempre terreno.
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10 marzo 2023
Nonostante questa pagina del vangelo riecheggi con sonorità note ai nostri orecchi di ascoltatori della Parola, forse non risuona più con la cacofonia della sua stridente drammaticità. Morte e vita qui stanno una davanti all’altra, e noi in mezzo. Come stare in questo “tra” la vita e la morte che segnano la nostra esistenza come suo inizio e sua fine, ma poi che la intessono in ognuno dei suoi giorni, in cui eventi, sentimenti, pensieri di vita e di morte si intrecciano e combattono fuori e dentro di noi?
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