25 aprile 2024
Oggi facciamo memoria di san Marco, l’autore del primo vangelo, attraverso cui riceviamo l’annuncio gioioso della vittoria di Cristo sulla morte, su ogni situazione di morte. Come quella in cui si trovano gli Undici dopo l’uccisione di Gesù, una condizione di paralisi e di oscurità della fede (Mc 16,14-15). Qui il Risorto li raggiunge e riapre per loro un futuro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura”.
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26 aprile 2024
Avere sete di conoscere, senza fermarsi alle apparenze, lasciandosi provocare da parole e gesti che rinviano a un significato più profondo inerente la sua persona e la sua missione. Gesù non sembra chiedere altro ai suoi interlocutori, a noi che oggi ci mettiamo in ascolto di questo testo scandito da numerose domande su di lui. Il suo modo di insegnare, di comportarsi, di incontrare le persone suscitava nei suoi interlocutori interrogativi e reazioni diverse, anche opposte. Gesù qui le lascia come in sospeso, perché non è ancora giunta la sua “ora”.
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24 aprile 2024
In questo tempo pasquale il nostro lezionario ci propone alcuni capitoli del vangelo di Giovanni, un vangelo certamente più difficile di altri… E anche oggi sarebbe difficile in queste poche righe sviscerare (sempre che sia possibile) il senso profondo di queste parole. C’è però un tema che lo avvicina a uno dei problemi che attraversano il nostro tempo: la visibilità.
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23 aprile 2024
“Volete andarvene anche voi?” Gesù pone questa domanda agli apostoli in un momento centrale del vangelo di Giovanni. Siamo in Galilea, dove egli ha predicato e compiuto segni e miracoli. All’inizio del cap 6 si dice “lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva” e più avanti si riferisce che quelle stesse persone lo acclamano come “il profeta, colui che viene nel mondo”(6,14) e si mettono a cercarlo per farlo re. Eppure questo profeta ha parole difficili da accogliere e molti si ritirano dalla sequela e tornano indietro (v.66).
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22 aprile 2024
L'eucaristia è la festa che ci dice il donarsi di Dio. Il dono è il contrario del possesso. Il mondo ci insegna a possedere, accumulare, mentre Gesù ci mostra che il dono è la via della gioia e della vita (cf. Gv 6,57)
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20 aprile 2024
Il Vangelo di oggi è un brano dal linguaggio figurato che fa appello alla nostra interiorità per svelare l’intima coscienza di Gesù il quale spiega concretamente il senso della sua missione. Gesù non usa parole astratte: ci parla del suo corpo come di un pane, per liberare la sua immagine da ogni opacità. Gesù dunque è “il pane disceso dal cielo”, ma proprio chi lo ascolta obietta di conoscere già tutto di lui: “È il figlio di Giuseppe!”.
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19 aprile 2024
Nel sesto capitolo del quarto vangelo l’autore sviluppa una teologia dell’eucaristia centrata sul discorso del pane di vita. Gesù ha appena moltiplicato i pani per i cinquemila uomini, come anticipazione della sua consegna come pane vivo disceso dal cielo.
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18 aprile 2024
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci evidenzia il potere e la compassione di Gesù verso le necessità materiali e spirituali degli esseri umani. Questo segno, ricco di simbolismi dell’Antico Testamento, riecheggia quello della manna nel deserto (cf. Es 16,1-21; Nm 11,7-9). Gesù si rivela come il nuovo Mosè, il vero “profeta” atteso da Israele (cf. v. 14; Dt 18,15;), capace di nutrire il suo popolo nel deserto.
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17 aprile 2024
Due mani s’incontrano per un attimo soltanto, frazione di secondo nel quale il testimone passa dall’una all’altra, chi rallenta e chi accelera proiettandosi in avanti verso il traguardo. Eppure in quell’attimo, in quell’incontro fuggevole accade ciò che da senso alla corsa e che quel momento proietta in avanti.
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16 aprile 2024
Dopo aver riportato il rifiuto di alcuni giudei della rivelazione che Gesù fa di sé stesso, Giovanni costruisce un racconto che sta all’interno di un preciso intento teologico e pedagogico che l’evangelista persegue e sviluppa attraverso tappe e sviluppi successivi.
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15 aprile 2024
Dopo la purificazione del tempio, dopo aver cacciato fuori tutte le vittime per i sacrifici e coloro che compravano e vendevano, Gesù rientra in Gerusalemme ma non nel tempio: anzi va tra coloro che sono esclusi dal tempio. Va sotto i portici della piscina chiamata “casa della misericordia”, dove giacciono zoppi, ciechi, paralitici, coloro che sono esclusi dall’assemblea santa, ma che con fede ancora sperano e attendono dalla misericordia di Dio una guarigione.
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13 aprile 2024
Il brano di oggi ci presenta il secondo miracolo, il secondo segno di Gesù raccontato nell’evangelo di Giovanni. Il primo era stato a Cana di Galilea in cui Gesù aveva trasformato durante un pranzo di nozze l’acqua in vino per non far svilire la festa.
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12 aprile 2024
Il testo di oggi conclude il racconto dell’incontro di Gesù con la Samaritana. La donna, parola dopo parola, è arrivata a riconoscerlo come colui che può placare la sua sete, il suo desiderio profondo di dare un senso alla propria vita. Quel viandante giudeo assetato e stanco si svela uomo diverso, misterioso, poi profeta e infine Messia. Che addirittura parla con lei! La donna a questo punto lascia la sua anfora, va alla città per condividere la sua scoperta e lascia Gesù solo con i discepoli. E gli abitanti di Sicar escono e vanno da Gesù.
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11 aprile 2024
Proseguiamo la lettura dell’incontro tra Gesù e la donna di Samaria. Gesù è solo, affaticato per il viaggio. Eppure accoglie la possibilità di incontrare la donna che arriva in quell’ora calda.
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