Piero Stefani - Visioni bibliche di Gerusalemme

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2 aprile 2017

Piero Stefani
Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale e Università statale di Milano

“Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti”. Michea (4, 1-3) e Isaia (2, 1-5) parlano, all’unisono, il linguaggio dell’avvenire. Essi guardano all’estremo opposto e complementare dell’”in principio”. L’inizio dell’atto creativo dà avvio a una storia chiamata a sfociare e a proseguire nella pace. Il “dopo dei giorni” non è né l’eterno né il “mondo avvenire”: è il tempo che succede alla nostra epoca di violenza. Ecco perché le parole che dicono la volontà dei popoli di salire verso la città posta sul monte e di trasformare le spade in vomeri e le lance in falci, disimparando per sempre l’arte della guerra, hanno alimentato, lungo i secoli, la speranza di una pace possibile.

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Giancarlo Ravasi - L'Esodo

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19 marzo 2017

Gianfranco card. Ravasi
Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura

Il libro dell’Esodo è soprattutto un canto non tanto di un evento sepolto in epoca lontana. Israele lo ha sempre sentito come un evento che si ripropone nella storia. E il tema del deserto ne è il fondale, qualcosa che costituisce la filigrana sulla quale si distribuiscono gli eventi della liberazione.

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Gustavo Zagrebelsky - Le età della vita

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26 febbraio 2017

Gustavo Zagrebelsky,
Università di Torino e di Napoli.

Il tempo presente ha rivoluzionato i rapporti tra le età della vita. Dei giovani è il presente e il futuro. Chi viene dal passato è un intruso. Bisogna prolungare la giovinezza fin che si può e con ogni mezzo. Questa contrazione annulla l'età matura, l'età della pienezza. Con quali conseguenze?

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L’Oikonomia che verrà alla luce dell’antropologia biblica

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Domenica 27 è stata una giornata di confronto con l’amico Luigino Bruni, economista e professore all’Università lumsa di Roma. Nella riflessione articolata attraverso una lettura antropologica e non morale della Bibbia, è emersa l’essenziale importanza di una voce profetica che abbia il coraggio di affermare, ad esempio, che noi esseri umani non abbiamo un pianeta B, in cui trasferirci se distruggiamo la Terra.

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